Oggi giochiamo

Sembra che il blog lo abbiano inventato adesso, ma non sapete che io ho tenuto un blog analogico dal 26 aprile del 1984 al 10 ottobre del 1996.

Così, quando mi chiedono come faccia, a tenere un blog, se non sia un impegno gravoso, se non mi stanchi, dove trovi le idee da postare, dovrebbero vedere la serie di diari che tengo sullo scaffale e che ho riempito quasi quotidianamente, come una fan di Simon Le Bon qualunque.

Dico Simon Le Bon giusto per chiarire l’epoca.

Dicessi Bibier, nonostante ciò provocherebbe un aumento di contatti, sarebbe una truffa.

Perché di Bibier so solo che se fossi io, il padre di Bibier, schiaffoni dietro le orecchie, altro che calzoni alla scagassa e ciuffo da ribelli con la carta di credito gold.

Bibier dopo il primo schiaffone dietro le orecchie. In arrivo gli altri.

Comunque, tenevo questo diario ed era un diario aperto a tutti. Lo portavo regolarmente a scuola, dove chi voleva poteva leggere quello che c’era scritto, e lasciare un commento, esattamente come nei blog. Insomma, per dire che io, nel 1984, quando ancora si annusava il Commodore 64 pensando fosse un nuovo tipo di Dolceforno Harbert, io totalizzavo già i miei 25 contatti al giorno.

Per dire.

Così oggi giochiamo.

Voi mi dite tre date tra il 26 aprile del 1984 e il 10 ottobre del 1996 e io vi dico cosa c’è scritto sul diario.

Cjhe è una cosa imbarazzante, anche perchè spesso mi lancio in riflessioni filosofiche tardo adolescenziali (nel senso del ritardato, più che dell’adolescenza), in significati e significanti della vita da rubrica della Sora Rosetta su intimità.

Insomma, si fatica a vedere in quegli scritti gli esordi di un uomo sobrio, fine intellettuale, umorista e brillante. E infatti non lo sono diventato.

Se siete fortunati, vi trovate uno di quei terribili sermoni amorosi sulla mia sfortuna con le ragazze, che al confronto, i dolori del giovane Werther sono una leggera sciatalgia.

Se siete sfortunati, vi trovate una lista di cose da fare prima di qualche data inesorabile, che a me piaceva un sacco darmi delle scadenze fin da allora, ci credo che poi nell’editoria sono un fuoriclasse delle consegne.

Oggi quindi giochiamo, e i primi tre che mi segnalano tre date, poi vi racconto cosa mi succedeva in quei giorni e posto di disegni che accompagnavano quella data. Per l’ordine di arrivo, fa fede il timbro postale delle email.

Nel caso possibile che in quella data non avessi “postato” niente, che era possibile, come in qualunque blog, che saltassi dei giorni, andrò a pescare la quarta in ordine di arrivo e così via.

Vediamo cosa ci salta fuori, magari poi ne facciamo un appuntamento fisso. Fatto di niente.

Ma un niente imprevedibile!

Ero messo così. Con le foto di anziani ad apertura diario.Una metafora.