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Il giorno dell’addobbarello

11/12/2012

Temutissimo, più dell’IMU per la seconda casa, il giorno dell’addobbarello si presenta, ogni anno, durante un sabato o una domenica di dicembre che dovreste riposarvi, voi, uomini veri. Voi, che avete discusso faticosamente durante tutta la settimana su quanto sia troppo lungo LO HOBBIT o su quale sarebbe la scelta migliore di un regista per Star Wars Sette, mentre con un’occhio alla sezione dei preferiti aspettate che arrivi il trailer di Star Trek, che per ora, da quello che avete visto, se anche non ce lo facevate vedere era lo stesso, che non si capisce un klingon.

 addobbarello

Voi uomini della montagna lo sentite nell’aria, quando sa di neve, che il giorno dell’addobbarello si avvicina. E vuole voi.

Siete lì, che in apparenza oziate, in realtà state considerando con estrema attenzione se l’offerta di sei bottiglie di vino sgasato Fracchioni Gran Riserva, a un euro e venti l’una, sia imperdibile, arriva il richiamo della femmina.

CHIUUUUUU—CUI! CUI! CUI! CHIIIIIIIIII!

Non potete sbagliare.

E’ il giorno dell’addobbarello.

Rispondete al richiamo con un verso sordo e basso: “GRUUUUUUUUUUUUUUUUUUUU”.

Che significa “Dopo”.

CHIIIIIIIIIIUUUUUUUUUUUUUUUUU! CUI!CUI!CUImbecille, muoviti.

Dice la femmina. Che significa “Per favore”.

E per non deludere tutte le vostre donne, che adesso ne avete tre, due piccole, pratiche, da viaggio e una grande, per testimoniare che è incredibile, ma anche uno come voi si è sposato, lei c’era, per non deluderle andate in solaio. L’occhio smarrito vaga scivolando sulla superficie di scatoloni su cui NON avete segnato il contenuto. Gli stessi scatoloni che avete messo via con la femmina che diceva “segna cosa c’è dentro che poi non ti ricordi” e voi avete riso di ella e avete scrollato le spalle magre, ottenute con anni di palestra “Ciaociao”, fiduciosi della vostra memoria!

La stessa memoria che quando andavate a scuola, vi salutava dal letto con un gesto della mano “ci vediamo a pranzo, fai il bravo”. Quella memoria lì. .

RAAAAAAGRAAAAAAACCAGRRRRRAAAAAAAAAAA!!

La femmina vi invita a sbrigarvi.

Ducuiooooooooooooon!

La rassicurate, che state già scendendo con le scatole ritrovate.

Quattro casse da morto di palle colorate, statuine, muschio, lucine, addobbi vari e un albero di Natale finto di un metro e dieci d’altezza, tutto quello che la vostra ambizione vi ha permesso di acquistare.

Che giorni dopo entra in casa l’Ester, un’amichetta di Lucy, e Lucy le mostra tutta orgogliosa l’albero di Natale della famiglia, e l’Ester commenta “il mio è molto più grande”.

E la Lucy vi guarda, con quello sguardo deluso che io, se mi guardasse così una donna, nell’intimità, capirei subito che ho un alberello di Natale sotto la media. Addobbato anche poco. Giusto due palle. Piccole. Con sopra disegnate due renne.

L’arrivo delle casse risveglia l’interesse delle bimbe. Capiscono che è il giorno dell’addobbarello e iniziano a smaniare per aiutare.

“Cosa posso fare?” “Cosa posso fare?” “Cosa posso fare?” “Cosa posso fare?” “Cosa posso fare?” “Cosa posso fare?” “Cosa posso fare?”  “Cosa posso fare?” “Cosa posso fare?” “Cosa posso fare?” “Cosa posso fare?” “Cosa posso fare?”

Chiede Johanna, ma senza insistere. Discretamente.

Che voi state già sbuffando e cavando fuori dei grumi di lucine che adesso, districarli, piuttosto andreste a scavare il carbone in Scozia.

Ma in Scozia non c’è bisogno, vi rimandano a districare lucine.

Di solito si devono districare dalle due alle tre collane di lucine. Alla fine non siete più quel Sangiuseppe serafico che leggeva il catalogo della Metro. Siete più come il pastorello piccolo. Quello che nei presepi, per rispettare le proporzioni, viene messo sempre sullo sfondo, con quella pecora sulle spalle. Non arriva mai, suda come una bestia e poi lo rimettono nella scatola. Un karma terribile.

Il vostro.

“Cosa posso fare?” “Cosa posso fare?” “Cosa posso fare?” “Cosa posso fare?” “Cosa posso fare?” “Cosa posso fare?” “Cosa posso fare?”  “Cosa posso fare?” “Cosa posso fare?” “Cosa posso fare?” “Cosa posso fare?” “Cosa posso fare?”

Chiede ancora  Johanna, sempre senza insistere. Sempre discretamente.

Ma voi non potete rispondere, perché adesso inizia la scalata. Che la libreria ha una scala con le rotelle in cima e in basso, che vista così, da catalogo, pareva quella cosa sfiziosissima, che salite e con un colpo di pelvi vi spostate briosamente lungo tutta la scaffalatura, come nei cartoni animati.

Invece è una scala che hanno rifiutato anche in Cina, per la sua pericolosità.

E salire è un po’ morire.

E lassù, in parete, inizia il posizionamento delle lucine. Piano, piano, che le rotelle possono uscire dai binari, modello il gancio chiamato“friend” all’inizio di VERTICAL LIMIT, che non ne reggeva tre, il padre alla fine si sacrifica tagliando la corda, ma in realtà sapeva che il giorno dopo, a casa, lo aspettava l’addobbarello.

Infatti, mentre precipita, si vede che ride.

Per attaccare le lucine, uso lo scotch. Il nastrino adesivo. Quella cosa rotonda che non ha un inizio.

Voi cercate con l’unghia dove il nastro è interrotto, per sollevarlo e poterlo utilizzare, ma dopo trenta giri di rotolo, passati minuziosamente, come se foste dei ciechi a una gara interregionale di braille, è chiaro che il nastro non inizia da nessuna parte.

Che è una cosa, questa, che non trovi dove inizia il nastro, che io non mi sono mai spiegato.

E sei lassù. Attaccato a una scala dalle rotelle traballanti.

E ti rigiri tra le dita quel nastro maledetto.

Alla fine trovi qualcosa. Insisti sul nulla…Eccolo!

Eccolo! E prendi il pezzetto di nastro che ti serve, cercando di tenere alzato il bordo, così che quando tornerai a prenderne un altro pezzetto, troverai facilmente dove

Si riattacca.

Un movimento sbagliato, un tremolare della scala e il nastro si riattacca, saldandosi in maniera così perfetta e invisibile al tutto.

Per attaccare le lucine uso dai 40 ai 50 pezzetti di nastro adesivo.

“Cosa posso fare?” “Cosa posso fare?” “Cosa posso fare?” “Cosa posso fare?” “Cosa posso fare?” “Cosa posso fare?” “Cosa posso fare?”  “Cosa posso fare?” “Cosa posso fare?” “Cosa posso fare?” “Cosa posso fare?” “Cosa posso fare?”

Da sotto, Johanna chiede senza interesse per la risposta. Giusto per vedere di che colore divento.

Posizionate le lucine si va di presepe. Il nostro presepe per lo più è un unico pezzo, dotato di galline, pecorelle e angioletti, tutti attaccati al set. Lo completano alcuni figuranti, acquistati negli anni successivi, tra cui una donna alla fontana senza fontana, un pastorello che dovrebbe forse gridare agli altri di venire a vedere, ma le braccia sono posizionate strane, pare che urli di fronte a Godzilla. I tre Magi vengono messi distanti dal bambinello, fino al sei gennaio, come da disposizioni del Tribunale dei Minori.

E il bambinello è incollato con tutta la famiglia. Bello. Avrà più o meno tre anni, viste le dimensioni. Maria pare non accorgersene. Giuseppe guarda ma senza guardare, tipico dei padri adottivi.

Finalmente Johanna può piazzare le statuine. Poi le riposiziono, che la donna alla fontana l’ha messa accanto a Giuseppe con una confidenza che Giuseppe si vede che ne è lusingato, ma Maria non è mica troppo contenta.

Anche il maiale messo così, sul tetto della capanna, come a fare uno scherzo ai palestinesi, meglio rimetterlo in basso, vicino alla stalla.

E alla fine non resta che l’albero.

E’ tradizione che papà esordisca con la solita, triste battuta “mi raccomando, non mi rompete le palle”. Le figlie sono piccole, ma capiscono già che a queste uscite del genitore devono solo stringere i denti, poi cresceranno e potranno andarsene di casa, libere.

Con l’albero,la festa dell’addobbarello raggiunge l’apice. Grandi e piccine si affannano intorno ai rami, palle grandi in basso, palle piccole in alto, palle medie non ne abbiamo.

Puntale, babbo natale di stoffa, renne di pezza, angioletti, non è nemmeno brutto, povero alberello finto di un metro e dieci.

E con le lucine accese, ce lo rimiriamo soddisfatti.

Anche quest’anno il giorno dell’addobbarello, sembrava tanto terribile, è già passato.

Adesso c’è la festa delle mille luci in salotto, piste di atterraggio per le renne.

E ascoltare, dall’altra stanza, l’Ester e la Lucy che si scambiano le confidenze, che una volta l’Ester ha visto Babbo Natale, però non proprio, diciamo che ha visto le renne e la slitta in cielo, e Lucy invece, nella gara avvistamenti, giura di aver visto Santa Lucia, ed era bellissima, e l’ha anche presa in braccio e le ha dato tanti baci, che Babbo Natale, grazie, le fa un po’ paura perché è grosso.

E calendario alla mano, mancano pochi giorni a Santa Lucia, che qui a Parma arrivano i regali, mentre per Natale arrivano le cose utili tipo i vestiti, le scarpe, meglio Santa Lucia. Che Santa Lucia a casa dell’Ester è già arrivata, figuriamoci se non era già arrivata. Sarà stata una premiere. Tipo quella de LO HOBBIT a Wellington. Già pare che sia un film troppo lungo, ci vogliono fare anche la versione estesa, ma secondo te! E piano, piano, riprendi le fila dei discorsi interrotti in rete, riprendi a scrivere sul blog, riprendi a seguire lo sgocciolare dei trailer, delle clip, delle notizie su Guerre Stellari 7. Fingi distacco, fingi fastidio per aver fatto tutto quel traffico di luci e addobbi, ma lo sai bene.

Lo sai bene, che fino a quando crederanno a Babbo Natale, il giorno dell’addobbarello sarà il loro giorno magico.

Quello che poi, da grandi, crederanno ancora agli hobbit.

O che il prossimo film di supereroi sarà migliore.

E Gesù Bambino?

Il 25 esce il reboot.

74 commenti
  1. Ci sarebbe voluta una foto dell’impresa epica dell’addobbarello con il risultato finale 🙂

  2. Notizia da Badtaste
    Intervistato in anteprima il bue:
    “Avevano pensato di sostituirmi con un toro, ma il mio agente li ha minacciati sventolandogli un panno rosso…”

  3. G.Crasher permalink

    All’epifania, che tutte le feste si porta via, e dove le porta non si sa, forse nella terra di mezzo che anche lì ce li vedo gli hobbit, tra un pranzo e un cenone, ad addobbar con molta più fatica il loro albero alto più di un metro e dieci… Mi son perso nei soliti discorsi, comunque dicevo, all’epifania risolvi il problema coprendo albero e presepe con dei bei drappi di stoffa. Così l’anno prossimo, fine del mondo permettendo, basta scoprirli etvoilå, il trucco è fatto!!^*
    Chesseppoi qualcuno domanda cosa c’è lì sotto fuori dal periodo natalizio puoi sempre rispondere che stai scolpendo una statua, ma che non ti va che la vedano prima che sia finita!!^*

  4. Francesco Valvo permalink

    Leo, ti mancano i fondamentali.

    il giorno dell’addobbarello non cade di sabato o domenica. il giorno dell’addobbarello è l’8 dicembre.

    • Assolutamente! Che sarebbe anche festa, poi, se uno non dovesse appunto fare queste cose…

      • Calma, ragazzi…ho postato stanotte, ma l’addobbarello l’ho fatto l’8 come da regolamento!:)

    • PerpliMas permalink

      Post favoloso, dovresti scriverne altri di ambientazione simile e pubblicare un libro tipo il “corrierino delle famiglie” del tuo conterraneo Guareschi.
      Io ho in programma l’addobbarello sabato prossimo. Ma non sono in ritardo, grazie a un decreto interpretativo risulterò conforme. A volte sposare un ex presidente di regione aiuta…

  5. Beppus1968 permalink

    Questa è da antologia! Auspico un libro solo per parlare dell’addobbarello!!!!

  6. Quest’anno per la prima ho volta ho deciso di lasciare libera mia figlia di fare l’addobbarello come voleva lei…trovata geniale!. Ha fracassato tutte le palline in una botta sola. IO me la ridevo e mia moglie l’ha presa con filosofia. Si è tramutata in minotauro e guardandomi mi ha detto…stasera anche se hai tacchi non si balla….

  7. Magistrale. Non trovo altre parole.

    Un papà che ha finito il giorno dell’addobbarello domenica perché il sabato è stato a traslocare mobili. E ad oggi ha ancora mal di schiena 😛

  8. Andrea permalink

    Leo, se sapessi cosa facevo io da piccolo col presepe…
    Mi raccontano che mettevo un pupazzo di Batman in mezzo e tutti i pastorelli sdraiati a terra, e tutto orgoglioso dicevo “Hai visto, mamma? Li ha ammazzati tutti!”.
    Un’altra volta ho fatto sparire Gesù Bambino: rapito da ignoti.

  9. valberici permalink

    Dopo essermi riavuto dal ribaltamento risatorio, che questo mi pare il tuo post più divertente, ti dico che non credo che il tuo alberello sia sotto media. Quindi perchè non posti una foto? Così esprimiamo un parere ponderato e disinteressato sul tuo alberello. 😛

  10. Quest’anno stavo per mettere le mani sul presepe. I miei personaggi di Star Wars e G.I. JOE erano pronti per essere posizionati allegramente. Mia mamma mi ha guardato e mi ha proibito di metter mano. Dannazione il giorno dell’addobbarello rovinato da una tradizionalista.

  11. Cinzia permalink

    AHAHAHAHA ma è fantasticoo! queste son memorie che andrebbero scritte in un altro diario, come un’annuale degli addobbarelli!
    Comunque capisco l’atmosfera: con la scimmietta-fratello di 5 anni l’unica cosa che siamo riusciti a fare è un povero alberello con tutte le palle in basso perchè, da contratto, le doveva mettere lui.
    Non è un bello spettacolo…

  12. Uomo Coperchio permalink

    Volevo dire a Beppe Fonzi che il Capitano Pike, non è un un personaggio secondario della mitologia Trek. E che è apparso (oltre all’episodio pilota) anche nella serie originale! Questa sua versione mi fa ancora effetto adesso! O_O

    “E la Lucy vi guarda, con quello sguardo deluso che io, se mi guardasse così una donna, nell’intimità, capirei subito che ho un alberello di Natale sotto la media. Addobbato anche poco. Giusto due palle. Piccole. Con sopra disegnate due renne.”

    Comunque, Mr.Ortolani, questa cosa che ha tatuate una coppia di renne sullo scroto, è molto avanti!

  13. Beppus1968 permalink

    Ehm… Dove mai avrei sostenuto che Pike è un personaggio secondario della mitologia Trek?! Non facevo riferimento a lui, che conosco bene! In ogni caso questo villain è sempre più misterioso: ieri fonti ufficiali l’han chiamato John Harrison, che comunque non è lo stesso nome che venne fatto a me a suo tempo (ossia quello del personaggio secondario di cui sopra).

    Ah, è FEnzi, non FOnzi! 😉

    • Uomo Coperchio permalink

      Dici che la vecchiaia mi ha fatto legare un po’ tutto “acats” nella memoria?

      il FOnzarelli era assolutamente voluto!^__________^

      • Beppus1968 permalink

        So di essere in minoranza, ma mai stato un fan del buon vecchio Arthur… 😉

        La vecchiaia gioca spesso brutti scherzi, in ogni caso… Guarda il Leo, per esempio! 😀

      • Io ero un fan di Tom Bosley, infatti.

      • Uomo Coperchio permalink

        Ma non è questione di fanatismo per Fonzarelli, è pura ironica citazione trashistica ai tuoi danni! 😀

        No, vecchio come Leo, no, non lo accetto! Per dire, segue una moda religiosa lanciata tipo 2 mila anni fa, per dire, egli fa i fumetti con matita e china, quando già alla fine degli anni 70, i giornali accusavano chiaramente Goldrake di essere fatto in laboratori col computer, da gente in camice bianco!

      • E poi mi piacciono le donne con le curve.

  14. Giampaolo permalink

    che dire Leo… grazie per avermi fatto quasi piangere dalle risate mentre sono in ufficio a (far finta di) lavorare

  15. Non parliamo più di reboot, per favore. Che la moda ha contagiato anche la vita politica del paese. E se lo sapevo che saremmo arrivati a questo, a Nolan lo investivo sulle strisce pedonali di via Bande Nere a Milano, quel giorno di qualche anno fa (che in realtà l’unico vips che ho effettivamente quasi investito in macchina è Antonella Ruggiero in viale Lombardia a Merate e non era nemmeno sulle strisce, ma lei reboot non ne ha fatti).

  16. ^__________^

  17. “E Gesù Bambino?

    Il 25 esce il reboot.”
    Mi hai stesa, sto ridendo come un’idiota da sola da dieci minuti.

    Per me il giorno dell’addobbarello è oggi, come da tradizione personale in elegante ritardo, e ho intenzione di addobbare in siffatta maniera:
    http://anthonyherreradesigns.com/index.php?option=com_content&view=article&id=56:star-wars-snowflakes&catid=34:anthonydesign-blog

  18. Beppus1968 permalink

    LEUS!!!! Com’è che su ‘sto blog, dopo il terzo reply non si può più proseguire? Poi si passa per maleducati! 😉

    • Ah,lo chiedi a me? Io a mala pena riesco a postare…
      °___°

      • Beppus1968 permalink

        Sei IL VECCHIO, per nulla avvezzo a questi nuovi media!

      • Ma perchè non ti fai aiutare da Andrea Plazzi? Va’ che bel blog che ha 🙂 A lui non escono tutti i tag in alto come fossero categorie u.u :-p

      • Eh, lo so, ma io sono uomo dell’800, quindi vado a tentaivi. Si chiama metodo scientifico.

  19. Noi l’addobbarello lo si fa rigorosamente il 13 (Santa Lucia) e si smonta tutto RIGOROSAMENTE il 6 gennaio, cascasse il mondo si fa così. Noto nel racconto alcuni tratti drammaticamente comuni alla nostra esperienza, cambiamo Solaio con Garage ed eliminiamo il presepe (che a me che sono la DIVINITA’ DELLA INUTILE FATICA IMPOSTA, mette tristezza nonsoperchè) e ci siamo! Precisi! Ma, scusa, ho una domanda… Mentre tu sali sprezzante del pericolo sulla scala ed inizi a trafficare con lo scotch… Nessuno da sotto ti dice nulla? Nessuno da sotto ti spiega che le lucine rosse son troppo rosse e quelle bianche, mhmmmm, iolemettereiunpo’piùinLA’, e poi – mainsommadevoproprioDIRTITUTTO!!! – non vedi come è attaccato male quello scotch!?
    No perchè io lo faccio, finchè non vedo la scintilla omicida negli occhi dell’ometto… Poi scappo veloce.

    • E’ lo smantellamento del 6 gennaio, che ora temo…perchè non più quei bei presepi che vanno fino a maggio?

      • Ma lo smantellamento è bellissimo! Ha quel retrogusto amarissimo di “fine della gioia, termine delle vacanze, si torna alla tristissima quotidianità”— Ci starai mica già pensando!? 😀

  20. Anche a Brescia si festeggia Santa Lucia e dì alla Lucy che l’ho vista anche io, da piccola 😉 Grande Papà Ortolani 😀

  21. Unidays permalink

    “Alla fine non siete più quel Sangiuseppe serafico che leggeva il catalogo della Metro. Siete più come il pastorello piccolo. Quello che nei presepi, per rispettare le proporzioni, viene messo sempre sullo sfondo, con quella pecora sulle spalle. Non arriva mai, suda come una bestia e poi lo rimettono nella scatola. Un karma terribile.” da applausi.

    Sarà l’invidia, ma io ultimamente inizio a sabotare i capolavori dei miei amici, piazzando vecchi pupazzi di alberi urlanti o animali preistorici nelle loro composizioni (e devo dire che il pastorello che esce di casa con la pecora in spalla perché un velociraptor si è appena affacciato dalla finestra fa sempre un bell’effetto).

  22. Pinna permalink

    “Giusto due palle. Piccole. Con sopra disegnate due renne.”
    Le renne entrano a gran velocità e di diritto nel mio immaginario erotico.
    🙂

  23. Da noi il giorno dell’addobbarello si fa sempre l’otto. Cioè sono io che faccio tutto, ormai mio padre che ha più di settant’anni non vorrebbe fare né l’albero né il presepe perché gli da fastidio spostare le sue cose. (Infatti il salone è di sua “proprietà” XD). E poi smontiamo tutto il sei gennaio. O prima, bisogna vedere quanto tempo resiste mio padre. Una volta l’ho beccato la notte del cinque gennaio a smontare tutto. Così a mezzanotte non riusciva a dormire… Ci si potrebbe scrivere un Rat Man su mio padre… XD Comunque il presepe e l’albero si tolgono ma le decorazioni alle finestre no. Sai che rogna togliere le decorazioni, quei cinque minuti sprecati non si ha mai tempo! E quindi stanno lì da cinque anni. Alle finestre del salone con un sacco di insetti morti sopra. (Sono quelle decorazioni gelatinose che si attaccano ai vetri e ci rimangono per sempre se non le stacchi!). Ormai fanno parte dell’arredamento… XD

  24. Pietreppàolo permalink

    Giusto per precisare …
    Il pastorello che urla è abbastanza famoso, viene soprannominato “Lo spaventato dalla Stella”, o in siciliano “U scantatu da’ stidda”, sarebbe un pastore che, vista la stella cometa, urla per lo stupore.

    L’unico sobrio, a quell’ora della notte

  25. Mio padre ha risolto la cosa in maniera intelligente: mamma fa l’albero dentro e lui si occupa dell’illuminazione esterna. A me invece tocca fare entrambi 😀

  26. quando ero alle elementari mia zia addobbava l’intero salotto, col presepe. e scatoloni per simulare le montagne, e terreni, e neve finta, e cielo, e cinquantamila statuine che poco prima erano a respirarsi addosso ingastriti, un pò come quando prendo il bus nell’ora di punta. e io che abito fuori centro, arrivare a casa è luuuuuuuunga. ho detto lungo? beh, almeno non ho detto “alto come l’albero di natale del papà dell’ester”.
    insomma, una cosa così ci impegnava per almeno due giorni. e dall’8 dicembre fino al 6 gennaio, i re magi si spostavano per tutto il soggiorno, fino a che, dopo un mese di camminata stile “un, due, tre stella” (no, non citerò gli angeli di pietra del doctor who) finalmente erano arrivati. e il giorno dopo, subito in cantina, loro tre, i re magi, belli e ricchi, a sbuffare assieme ad artigiani, pastori, pecore, e talmente tante di quelle statuine che ti veniva da pensare che betlemme era una metropoli degna dell’attuale niù iorc.
    una nota a parte merita il gesù. nascosto in una scatolina, che per un cosino così piccolo è a dire poco salutare. ma io sono il figlio del boss, dice. eh, cavoli tuoi. rimani qui e aspetti fino al 24 sera, che ti metto nel presepe assieme agli altri, mentre babbo natale metteva il regalo sotto l’albero. mentre il 6 gennaio ci pensava la befana, con la calza, attaccata rigorosamente al termosifone.
    come la buona elisa, credo che io e il mio moroso, se mai avremo figli, cresceremo i pupi con questo tipo di presepe:
    http://www.youtube.com/watch?v=XDOO3FvGsZ4 o tipo questo: http://www.geekstir.com/wp-content/uploads/2009/12/Star-Wars-nativity.jpghttp://www.geekstir.com/wp-content/uploads/2009/12/Star-Wars-nativity.jpg lui non ha mai avuto un presepe e non ne ha mai sofferto, ma io che ci sono cresciuta, con queste cose così, qualcosa mi piacerebbe tramandare XD
    purtroppo ci sono tradizioni che gli italiani non riescono a lasciarsi alle spalle. ognuno a modo suo. chi non si ricorda che lo scotch ha bisogno di un segnalino, così si trova subito da che parte usarlo. chi non scrive sugli scatoloni che piffero c’è dentro, perchè crede che l’anno successivo si ricorderà tutto quanto, anche come sono disposte tutte le pecorelle, che poi le trovi tutte incastrate tra loro, manco fosse un’orgia kamasutrica stile arcore. e chi non si ricorda che alcune palle sono state già frantumate da un pezzo, e che certi nanetti bisognerebbe lasciarli nel dimenticatoio. nanetti stile arcore.

  27. mentalità permalink

    non so sia peggio lo scotch o il rotolo di cartigenica nel contenitorone rotondo di certi bagni pubblici, che continui a girare il rotolo infilando la mano nel contenitore senza aver la possibilità di vedere e facendo anche rumore trru trru trru… un match senza fine…

  28. valberici permalink

    U

  29. Chiara permalink

    genio

  30. neurone permalink

    stamattina mia mamma mi ha annunciato orgogliosa che quest’anno non faremo l’albero di natale. faremo LA BICICLETTA di natale.

  31. Non conoscevo l’usanza dei doni di Santa Lucia, sono Umbro e mi sa che è già troppo sud 🙂

  32. ahhahhaha noi abbiamo risolto in un modo semplice…lasciamo già luci e palle sull’albero e infiliamo l’albero in un bustone…l’8 prendi direttamente il tutto e devi solo aprirlo!

  33. Buon giorno dell’addorello a tutti! Il mio deve ancora arrivare 🙂

  34. dreyght permalink

    Un post meraviglioso, ho riso dall’inizio alla fine; e la tua definizione di nastro adesivo è la migliore di sempre. Comunque anche io l’ho vista Santa Lucia, e pure l’asinello! Ma anche da voi si dice ai bambini che se vanno a spiare Santa Lucia mentre lascia i regali, lei getta loro la cenere negli occhi? O è un sadismo tipico bresciano?

  35. Che gli Dei mi assistano, io incomincio domani (ma perlomeno non mi tediano le gonadi a me)

  36. Calicanto permalink

    E a te va pure bene: prova a fare tutta sta roba con un gatto, che in quindici secondi ti smantella tutto e ti guarda con quegli occhietti soddisfatti come a dire “tanto lo so che stasera devi comunque darmi da mangiare o altrimenti ti cago di nuovo ai piedi del letto”

    • Presepe con pelle di gatto. Non ha prezzo. per tutto il resto c’è mastercard.

      • Prova a farlo con DUE gattine adolescenti e irrequiete.
        Una delle quali con ascendenze Maine Coon e pertanto predisposta agli sport estremi.
        Abbiamo dovuto mettere la base dell’albero in un secchio zavorrato con 20 Kg di pietre soltanto per evitare il continuo ribaltamento.

  37. Bellissimo post. Lo considero come un contenuto speciale di “Due figlie e altri animali feroci” 🙂

  38. darkup permalink

    Quando leggo questi post del Venerabile, che mi fanno morire, mi viene in mente quando lessi i primi due libri scritti da Paolo Villaggio sul suo Fantozzi, quando il personaggio aveva qualcosa da dire e faceva morire, per l’appunto, dal ridere… quindi dico: a quando una vita parallela del Venerabile come Scrittore di romanzi? Quei romanzi che li leggi e muori dal ridere, ma poi li rileggi, sorridi e rifletti?

  39. g.crasher permalink

    Working sdobbarello…^*

  40. Avete un gran bel blog qui! Sareste disponibili per uno scambio di post? parlo di guest blogging… ho un blog che tratta di argomenti simili, vi ho inviato una mail per scambiarci i dati. Grazie ancora!

  41. Francesco Valvo permalink

    Questo pezzo è per me ormai un classico, ed oggi è di nuovo il giorno per dargli un’altra lettura.

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