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THE AMAZING SPIDER-MAN la recensione di mia figlia

05/04/2013

Stavo riguardando THE AMAZING SPIDER-MAN, grazie a un doppio dvd a 9 euri e 90.
Con me, mia figlia Lucy Maria,la forza e il carattere gioviale di un klingon.

Questa è la sua recensione.
Attenzione, potrebbe contenere spoiler.

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149 commenti
  1. Giorgio permalink

    la cosa più divertente è la combo giudizio lapidario + postura scazzata unita ad accavallamento gambe di Lucy Maria.

  2. Goyathlay permalink

    Leo, complimenti per la recensione. Sintetica ed efficace. 🙂
    Io sono un fan della vecchia trilogia (tranne il terzo, anche se qualcosa si salva pure di quello), però devo dire che fino a tutto il primo tempo non mi è dispiaciuto: è bastato il secondo tempo per farmi ricredere.
    Comunque, al di là del fatto che come hai notato tu Leo, qui Peter è un cool e non un nerd, sono d’accordo sul fatto che manca nel film un cattivo degno di tal nome. Finora nei film supereroistici gli unici “villains” di tutto rispetto li ho trovati soltanto nella saga nolaniana di Batman (e non mi riferisco al solito Joker; c’è ad esempio anche Due Facce, che personalmente adoro).

    • Mah. Probabilmente c’è sotto un discorso che viene sviluppato sui tre film (che ormai si ragiona solo così) e alla fine ci sarà Orborn che rapirà Gwen, e Peter, disperato, all’idea di restare con la sola Mary Jane Shailene …

  3. Renato permalink

    Di quel film salvo solo THE AMAZING Emma Stone, tutto il resto è noia.

  4. AlexZ permalink

    Ciao Leo, io seguo Spider-Man da chè ho memoria, e Rat-man da quando me lo fece conoscere un mio compagno al liceo durante l’ora di filosofia. Mi ribaltai dalle risate di fronte alla professoressa allibita che per tutta risposta mi cacciò dalla classe dopo avermi messo una bella nota.
    Personalmente ti reputo un genio del fumetto umoristico, e qualche volta mi hai persino commosso (bellissimi i finali di L’eroe e 299+1), ma questa volta non posso proprio essere daccordo con te.
    Come detto seguo Spider-Man da sempre, che per qualcuno potrebbe non essere tanto tempo visto che ho solo 23 anni, ma oltre ai numeri presi in fumetteria ho (ehem) “acquistato” su internet molti numeri a ritroso del Ragno, fino ad arrivare a numeri mitologici come Amazing Fantasy 15, Amazing Spider-Man 1-30, 121-122, 293-294 e molti altri.
    Ebbene mi sento di dire che The Amazing Spider-Man in molti elementi è ben più vicino allo spirito del Ragno di quanto lo fosse lo Spider-man di Raimi.
    Parto dall’elemento che secondo me è quello centrale: cos’è che ha reso Spider-Man un personaggio rivoluzionario nella storia dei fumetti? Molti risponderebbero il suo essere un “supereroe con superproblemi”. Sbagliato! I primi supereroi con superproblemi furono infatti i Fantastici 4, la cui prima apparizione (The Fantastic Four 1) viene tradizionalmente considerata lo spartiacque fra la Golden Age e la Silver Age. L’elemento veramente rivoluzionario di Spider-Man è stato il fatto che il protagonista fosse per la prima volta un adolescente, laddove prima di allora i supereroi adolescenti erano sempre stati apprendisti di superoi adulti. Peter Parker è appena un ragazzo e deve imparare tutto da solo, convinto come ogni adolescente che nessuno possa capirlo o aiutarlo. Il morso del ragno quindi non è altro che la metafora della trasformazione adolescenziale. Se ci pensate non è stato proprio nell’adolescenza che Spider-Man vi ha colpito e conquistato, che vi ha dato un personaggio con cui confrontarvi? Alla luce di questa considerazione non vi sembra dunque giusto che il nuovo Spider-Man si rivolga agli adolescenti, usi quindi un linguaggio da adolescenti e persino attori molto giovani e non adulti strizzati nelle vesti di 17enni come lo Spider-Man di Raimi?
    Altra critica che proprio non riesco a mandare giù è quella alle capacità recitative dei due protagonisti. Immagino che per dire certe cose i (tanti) detrattori del film abbiano come minimo visto la versione inglese, altrimenti possono al più giudicare l’espressività facciale degli attori e le capacità dei doppiatori! Ebbene io la versione originale l’ho vista e a me è sembrato che soprattutto l’interpretazione della Stone, ma anche quella di Garfield siano quasi castrate dal doppiaggio.
    In ogni caso la recitazione mi è sembrata ben al di sopra di quelle di Tobey Maguire e Kirsten Dust, con il primo che sfoggiava facce assurde per 3 interi film fissando l’infinito e la seconda con la testa perennemente inclinata e la stessa espressine quasi di compassione. Gli unici attori degni di questo nome nella trilogia di Raimi erano Dafoe, Molina e in parte Franco.
    Altra nota dolente: la maschera. Dicono che Spider-Man se la tolga troppo spesso durante il film, mi pare 3 volte: una volta per dare coraggio ad un bambino (perchè i superpoteri non sempre bastano), una volta gli viene tolta suo malgrado dalla polizia e lui tenendo la testa bassa stende tutti i poliziotti facendosi riconoscere dal solo capitano Stacy, e l’ultima di fronte a Lizard e allo stesso capitano Stacy che sanno già chi sia. Mi vengono in mente alcune scene egualmente assurde tratte dallo Spider-man di Raimi, come quando Peter se ne va in giro trascinando un vassoio con la ragnatela nella mensa scolastica, salta e spara ragnatele fra i tetti dei palazzi senza alcun costume appena scoperte le sue capacità, o si presenta con la sua vera faccia all’organizzatore degli incontri di Wrestling dopo aver fatto ampio sfoggio delle sue capacità di Ragno ed essersi addirittura presentato come Ragno Umano. In Spider-man 2 poi si toglie la maschera 3 volte in neanche mezz’ora, prima davanti ad un folto gruppo di persone in metropolitana, poi se la fa togliere da Harry pur dimostrando 3 secondi dopo che si sarebbe potuto liberare in qualsiasi momento, e alla fine di fronte a Doc Octopus e a Mary Jane. Assurdo invece che Goblin nel primo film e Doc Octopus nel secondo non tolgano la maschera a Peter pur avendolo immobilizzato!
    E la famosa scena delle gru non è forse simile alla scena sul ponte di spider-Man di Raimi in cui i newyorkesi tirano oggetti a Goblin?
    Ho sentito tante critiche anche a lIzard. A me è sembrato un buon villain, con l’ambizioso piano (detto fra noi identico a quello della versione cartacea) di creare una razza priva di debolezze. Lizard infatti non è intenzionato a fare del male in maniera gratuita, come dimostra quando prende a Gwen il macchinario senza torcerle un capello o quando salva Peter dalla caduta nel vuoto.
    La verità è che accadde la stessa identica cosa nel 2002 con tanti fan scatenati più occupati a segnarsi sul taccuino tutto ciò che non andava piuttosto che a godersi il film, e oggi la situazione si sta puntualmente ripetendo. Ma concludendo questo reboot serviva proprio? Secondo me si dopo il terribile vicolo cieco in cui Raimi era andato a cacciarsi nel 3 capitolo, ma soprattutto mi piace pensare a questo film come ad un nuovo modo di guardare allo stesso personaggio, non migliore o peggiore, semplicemente diverso. Un pò come accade nei fumetti dove ogni sceneggiatore sceglie i lati del personaggio più affini alla sua particolare visione, e non sostituisce tutto quello che è stato detto fino a quel momento, ma semplicemente lo integra.
    Con tutto ciò non intendo certo dire che il film sia una capolavoro, anzi ha un paio di plot hole molto evidenti, ma tutto sommato è un buon film. Mi è piaciuto molto il modo in cui è stata resa la confusione di un semplice ragazzo di 17 anni che commette tanti sbagli e ingenuità (come dice il capitano Stacy “è goffo, lascia tracce”), il modo in cui è stata dilatata la ricerca dell’assassino di zio Ben e l’importanza che il dialogo fra il capitano Stacy e Peter ha nell’evoluzione dell’atteggiamento di Spidey verso i suoi poteri. Molto buona anche la cura riposta nei volteggi, convincenti a livello fisico, cosa che non sempre si poteva dire del Ragno di Raimi. Webb mi è sembrato molto a suo agio nelle scene romantiche, nè troppo numerose nè smielate come Twilight a differenza di quanto si dice in giro.
    Il film di Raimi rimarrà comunque nella storia per l’importanza che ha avuto come capostipite della nuova ondata di trasposizioni cinematografiche dei supereroi, ma dovremmo mettere da parte la nostalgia e smetterla di osservare The amazing Spider-Man con sospetto, quasi come fosse una minaccia. E’ un altro Ragno, con altri pro e altri contro. Godiamocelo.
    Perdonate la confusione di alcuni passaggi, spero di non aver annoiato nessuno.

    • “Personalmente ti reputo un genio del fumetto umoristico, e qualche volta mi hai persino commosso (bellissimi i finali di L’eroe e 299+1), ma questa volta non posso proprio essere daccordo con te.”

      E nemmeno devi esserlo!:)
      Come ripeto sempre, ognuno ha le proprie opinioni e i propri gusti, ma poi viene un po’ caldo, siam tutti lì che prendiamo limone e fragola.

    • cosimosinchi permalink

      Ti quoto su tutta la linea!
      (tranne sull’avere i fumetti, magari!)

    • AlexZ permalink

      Bhe si chiedo scusa per quello. Quando la disponibilità economica me lo permette cerco sempre di regolarizzare un pezzetto della serie…con le ristampe naturalmente che altrimenti dovrei vendere tutti e due i reni.

    • radiuslunae permalink

      Ciao, premetto col dire che non conosco la storia di spider-man se non dai vecchi cartoni e dai vari film, i comics li ho letti raramente, e perciò chiedo un chiarimento…

      Ti cito:
      ” Ho sentito tante critiche anche a lIzard. A me è sembrato un buon villain, con l’ambizioso piano (detto fra noi identico a quello della versione cartacea) di creare una razza priva di debolezze.”

      Perdonami, ma se l’effetto di quel siero è momentaneo (lui stesso torna umano dopo un po’, e poi è costretto a “farsi un’altra dose” per tornare lucertolone), che super razza avrebbe creato?
      Dopo un po’ sarebbero tornati tutti normali…Mi è sfuggito qualcosa?

      • AlexZ permalink

        In effetti nel fumetto l’effetto del siero non è temporaneo ma è Peter (la prima volta almeno) che sintetizza un antidoto per guarire Connors.
        Posso immaginare, ma è solo una supposizione, che nelle fogne Lizard abbia lavorato alla creazione di un siero più stabile.

  5. Saltatempo permalink

    L’unica trasposizione su uno schermo de “L’uomo ragno” degna di nota è SUPAIDAMAN! U_U

  6. LucaS permalink

    Mah, comunque di eroi adolescenti ce ne furono anche prima.
    Ad iniziare da Capitan Marvel (DC comics, non marvel) per finire con Superboy e con la Legione dei Super-Eroi, adolescenti dal primo all’ultimo, anche se questi ebbero una loro testata 1 mese dopo il ragnetto.

    Spidey forse è il primo adolescente eroe “normale”, sebbene già nelle storie di superboy fosse molto radicata la quotidianità.

    Poi ad essere sincero dei F4 l’unico con “superproblemi” è il povero Ben, a meno di non considere per Johnny problema l’essere circondato da gnocche a ripetizione.

    I supereroi della marvel si distinguevano (taaaaaaaaaanto tempo fa) per 1 cosa, avere difetti.
    Peter “aveva causato” la morte dello zio.
    Reed aveva fallito il viaggio e causato la leggera malattia dermica del suo amico.
    Hulk causava distruzione anche solo se si grattava il popò.
    Cap conviveva con l’incapacità di aver salvato Bucky.
    E via dicendo…

    • AlexZ permalink

      Naturalmente per superproblemi intendo soprattutto i sensi di colpa che seguono all’impossibilità di fare sempre la cosa giusta o salvare sempre tutti. Ecco all’interno del vasto gruppo di superoi con questo genere di problemi Spider-Man si distinge per essere un adolescente.
      Capitan Marvel in realtà diventa adulto nel momento in cui si trasforma, forse Superboy ci può stare, ma ha dei poteri così incredibili che la condizione adolescenziale viene esplorata poco, forse solo a livello grafico. La Legione è costruita attorno a Superboy seguendo lo stesso modello.
      Come hai detto tu meglio di me Spider-man è il primo adolescente normale.
      I Fantastici 4 hanno problemi soprattutto in quanto famiglia di supereroi, devono conciliare le differenze e venirsi incontro l’un con l’altro.
      PS: Anche essere circondati da gnocche da i suoi grattacapi, ti alzi la mattina e non sai decidere fra la rossa, la bionda e la mora, e quando hai scelto non sai come scaricare le altre. Mica è uno scherzo…

  7. Zakky85 permalink

    E’ un altro ragno, con MOLTI contro e pochissimi pro. Tanto per rispondere in modo sparso alle varie critiche:
    -il ragno di Raimi si vede in faccia spesso, anche all’arena dei combattimenti. Ma è la stessa cosa che viene mostrata in molti fumetti che ne narrano le origini(eccetto la prima versione degli anni 60 per una questione di vignette e di lunghezza della storia). E il gestore dei combattimenti sicuramente sa che l’uomo ragno supereroe e l’uomo ragno wrestler son la stessa persona, ma chissà quanta gente ha visto e vede tutti i giorni, Peter è noto per avere una faccia comune e confondersi facilmente.
    -la vecchia trilogia magari non è tutta un capolavoro, ma presentava benissimo le varie sfaccettature di Peter. Peter è sempre stato un genio nerd introverso e molto timido. E questo deve rimanere in ogni iterazione del personaggio. Peter è quello che una volta scoperte le sue abilità passa la giornata a saltare sui tetti per vedere cosa riesce a fare e come, che abilità ha acquisito eccetera. Non è quello che usa i suoi poteri per fare i trick con lo skateboard. Non è quello che fa le foto con l’autoscatto con una macchinetta con scritto ”proprietà di peter parker”. Non è quello che insegue ogni ladro della città per trovare l’assassino dello zio ben e poi se ne dimentica dopo un paio di giorni pensando alla tipa. Non è quello che promette a un uomo morente di star lontano dalla figlia e poi se ne dimentica vantandosi pure che non sa mantenere le promesse. L’uomo ragno è POTERE e RESPONSABILITA’. Non è un cool che si bulla e fa spallucce facendo quello che gli fa più comodo. Non si tratta di plot hole o di dettagli. In Amazing spiderman non c’è lo spirito dell’uomo ragno come lo conosciamo. c’è una roba costruita intorno agli aspetti più commerciabili, c’è la strizzatina d’occhio a varie cose dei gggiovani, ma non c’è quello che rende Peter un supereroe tra i più conosciuti al mondo. La sola scena in cui lui dopo la cerimonia del diploma sente nella testa le parole dello zio ben si mangia tutto il film di Webb, se lo mastica e poi lo sputa pure.

    • Sì, una cosa così.

    • AlexZ permalink

      Io penso che la scena della macchina fotografica sia stata molto fraintesa: non è che Peter usi l’autoscatto perchè è vanitoso, vuole dimostrare l’esistenza di Lizard e magari guadagnarci qualcosina sopra. Non ha idea che non riuscirà a reguperare la macchina fotografica. Il suo nome vero lasciato così a disposizione del nemico è proprio una di quelle ingenuità di cui parlavo.
      Non credo neanche che Peter si sia dimenticato dell’assassino di zio Ben, semplicemente Lizard diventa un problema più urgente da risolvere, e la vendetta credo (/spero) verrà portata avanti nel secondo film.
      Non si dimentica della promessa al capitano Stacy e non si vanta di non rispettarla, ma si rende conto che non è il tipo di promessa che può rispettare, e lo vuole far capire a Gwen. Se nei prossimi film Gwen dovesse morire, e pare che sarà così, stai pur sicuro che questa promessa verrà ripresa, e Peter si sentirà doppiamente in colpa perchè è stato in un certo senso “avvertito”.
      Ci sono tanti tipi di solitudine e di timidezza, non possiamo mica rimanere ancorati all’idea del nerd anni 60, o pretendere che Peter vada in giro come se avesse nerd scritto in fronte. Anche lo skate è un modo come un altro per scoprire i suoi poteri, anzi forse più sicuro visto che è in un capanno abbandonato, non lo fa per mettersi in mostra altrimenti avrebbe cercato un pubblico e non un luogo deserto.
      Io stesso probabilmente sono un nerd, e sono timido, ma non per questo non pratico sport o se mi guardo allo specchio sono simile al Peter di Tobey Maguire.

  8. Cimbasso Carpiato permalink

    Non ho ben capito sta cosa de “il nuovo spiderman è uno cool”.
    Da dove nasce l’equazione “Peter Parker va con lo skateboard= Peter parker è figo”?
    Il Peter Parker originale è stato creato nei primi anni 60, volete che la storia, raccontata e ambientata 60 anni dopo riporti lo stesso personaggio con gli stessi capelli unti con la riga da un lato, gli stessi occhialoni, la stessa camicia bianca, panciotto e tutto il resto? Mi sembra assurdo.
    Inoltre ho avuto modo di recente di leggere per la prima volta la storia originale di quando conosce Mary Jane e comincia ad avere la tresca con Gwen Stacy… sarò sincero, sono rimasto sorpreso nel vedere Peter rispondere colpo su colpo alle provocazioni di Flash Thompson, così come sono rimasto sorpreso nel vederlo darsi da fare per accalappiarsi Gwen (seppure in maniera goffa)… non era così moscio, patologicamente timido e intortato come è stato sempre presentato nelle varie incarnazioni a cartoni animati e film.

    • Quando cercava di intortarsi Gwen era già un gallo di dio.

      Ma gli inizi sono ben diversi.Agli inizi era un nerd con i controfiocchi.
      E un nerd,a mio parere,anche negli anni 2000, difficilmente va sullo skateboard, e ancora più difficilmente viene notato dalla più gnocca dell’istituto.Come in The Amazing Spider-Man.

      O almeno,, non conosco bene THE BIG BANG THEORY, ma non mi pare che qualcuno dei protagonisti vada sullo skate.
      Lo avrei accettato di più se fosse stato uno che gioca ai giochi di ruolo.
      O che fa il cosplayer, cosa che avrebbe pure dato un gancio alla storia del costume.Anzi, questa me la rivendo.

  9. Giovanni permalink

    “Triste” destino che accomuna tutti i papà con figlie……

  10. anna Longardi permalink

    Ciao.non ho commenti ma una richiesta.Cerco disperatamente lo speciale evento n.54: “Le meraviglie del mondo”.come e dove posso acquistarlo? Grazie grazie e grazie
    Anna

  11. Federico Mambelli permalink

    Fantastico Post!!!

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    (Ti prego lasciami il link al blog, prometto che ti ricambierò il favore se commenterai un mio post allegando il collegamento al tuo blog. Io continuerò a leggere, commentare e mettere Mi Piace al tuo blog… Per favore!! 😉 )

  12. Giusy permalink

    Leo, non c’entra nulla ma a me ha fatto ridere http://byroneloisa.blogspot.it/2013/04/la-strana-copia.html

  13. Nicola permalink

    Sono d’accordo con AlexZ anche se non capisco come un appassionato come lo sono io possa chiamarlo “Spider-Man” e non “L’Uomo Ragno”. Comunque, Leo, non mi stupisco del fatto che trovi strano che un nerd vada con lo skate, d’altronde quando tu eri un adolescente, il mezzo di locomozione più utilizzato era il carretto trainato dagli schiavi 🙂
    Il personaggio di Reimi era semplicemente anacronistico, gli adolescenti sono cambiati, l’essere nerd è cambiato come tante altre cose. Quello che mi è piaciuto della caratterizzazione di Webb è proprio come abbia saputo rendere “credibile” il nuovo Peter Parker senza dimenticare gli aspetti fondamentali e storici del suo carattere.
    Ha 17 anni eppure non è mai uscito con una ragazza, guida uno skate, mentre i suoi coetanei più “fighi” già si credono Vin Diesel, perde il controllo quando qualcuno non riconosce la bontà delle azioni del suo alter-ego.
    Webb ha anche inserito i lanciaragnatele (dettaglio tralasciato ingiustamente da Raimi) e ha evitato la menata dei grandi poteri e delle grandi responsabilità visto che una persona morente è più probabile che ti dica di mangiare gli yogurt nel frigo che poi scadono.
    Leggo “L’uomo Ragno” da tanti anni e ho trovato più vicino Webb di quanto non lo fosse Reimi alla caratterizzazione di Peter. Tutti lo amano perché è un buono, sacrifica sempre se stesso per salvare le persone a cui tiene e non nel modo fico e banale di batman, ma nel modo di uno che nel mentre deve pensare a come pagare le bollette, a studiare e, perché no, a divertirsi un po’. Ho letto delle critiche di alcuni che pensano che questo non sia stato espresso per nulla o comunque non a sufficienza…. Io non son d’accordo, quando salva il bambino dall’auto si vede la sua umanità, inventa la storiella del potere dato dalla maschera mentre uno come batman avrebbe fatto una piroetta figa e con un super aggeggio avrebbe salvato il bambino rompendogli almeno un braccio. Quando torna a casa e zia May lo abbraccia, mentre piange si vede la sua fragilità, in contrapposizione alla sicurezza e destrezza che deve mostrare mentre indossa la maschera…. Potrei continuare a elencare scene simili ma faccio prima consigliando a tutti di guardare il film con più attenzione e senza portare l’invidia del passato.

    • L’ho guardato con attenzione due volte, eh? Ma noi che si tirava il carretto, si rpeferisce quello di Raimi. Sai com’è…eravamo attaccati insieme, abbiamo condiviso le stesse frustate…

      Qui a Parma, se eri un nerd non andavi a sciare. Che ci volevano (e ci vogliono sempre) un sacco di soldi, tra attrezzatura e pass e tutto quanto…e al limite si andava a scivolare giù dai versanti, seduti sui sacchi dell’immondizia. Poi, si stava parecchio in casa, a leggere fumetti. Sognando chissà cosa. Però con le tette grosse.

  14. Nicola permalink

    Ahahahah! Non dico che il mondo si sia evoluto in meglio ma bisogna comunque adattarsi. Ora come ora essere “nerd” può voler dire anche fare qualcosa di figo, ormai nessun ragazzino porta più gli occhiali ma indossano tutti le lenti a contatto e più o meno tutti leggono o hanno letto fumetti e proprio tutti amano i super-eroi.
    Io sono un nerd a 360° ma di quelli di quelli 2.0, che ad essere nerd c’ho guadagnato, mica perso qualcosa!

    • Vedi, è questo, che crea lo scollamento tra chi segue Raimi e chi segue Webb. Che tu, che dici di essere nerd a 360 gradi, ci hai guadagnato! Noi, quando si era nerd, ci si perdeva su tutta la linea, e alla grande! Nessuno voleva essere nerd, ma lo si era per genetica! Una fatica, a uscirne fuori. Oggi, se sei nerd, sei anche figo. E’ questo, che non capisco.

  15. Nicola permalink

    Il cambiamento è avvenuto in meglio probabilmente. Io leggo Rat-Man e altri fumetti, li leggevo anche a scuola durante la lezione e ho convinto molti compagni a leggerli quando ero alle superiori, eppure non mi vergognavo di farlo, anzi… Imparare a usare bene il computer, scattare belle foto, fare arte anche non figa come suonare la chitarra in una boyband, sono tutte cose intelligenti o comunque interessanti da fare, non vedo perché mi dovrei vergognare.
    Forse la sconfitta della tua generazione di nerd viene dal non saper convincere che essere intelligenti o interessati non è peggio di tirare calci al pallone o alla faccia del pirla di turno

  16. Nicola permalink

    Non ho chiarito bene un fatto,sono contrario alla nuova tendenza del nerd o geek = figo, ma preferisco che qualche pirla lo faccia per sembrare figo piuttosto che nascondermi o “perdere su tutta la linea”. Per genetica o no ora fa figo essere nerd (anche se in Italia non è mai veramente arrivata la moda mentre in America va scemando) e non mi dispiace, posso fare molti più discorsi con molte più persone! Inoltre non condivido il ricordo “romantico” di un’epoca dove se si era nerd si era soli e lebbrosi

  17. Ivan permalink

    Non si tiene conto del differente mezzo di comunicazione. Stan Lee poteva scrivere la genesi di Peter in 20 pagine perché quello era lo standard, Bendis ha dovuto impiegare numeri per farlo (e ha fatto ai lettori due palle…). Webb aveva a disposizione meno di un’ora.
    Ecco, secondo me, si giustifica così il fatto che Peter sappia usare lo skate. Le acrobazie le sapeva fare ed è stato solo grazie a questo che ha imparato a usare i suoi poteri. Immaginatevi, come sarebbe stato altrimenti:
    – Uhn ragno mi ha morso… La cosa più ovvia è tentare di fare un salto mortale, senza neanche conoscere la tecnica.
    Questo, lo ripeto, lo poteva fare Stan Lee!
    L’Uomo Ragno di Webb ha anche un altro punto di forza: è realistico. Non passa da zero a eroe in un giorno. Lui è già così. Un’evoluzione credibile, in tal senso, avrebbe avuto bisogno di ore e, invece, gli sceneggiatori hanno optato per la via di mezzo: l’Uomo Ragno era già li, ma non poteva uscire allo scoperto.
    Peter difende un poveraccio, anche senza poteri. Per questo, gli basta un giorno per diventare un eroe.
    Peter non è uno sfigato totale. Per questo combatte con il suo senso dell’umorismo, dopo pochi giorni.
    La forza di questo film è proprio aver reso realistica questa evoluzione. Non importa come fosse Peter prima, l’importante è come è Peter con il costume!

    PS: Leo, non fraintendermi: non vorrei sembrasse che voglio dare lezioni di fumetto a te…
    Sarebbe come dire a Gesù: “Eh, no, dai, ma che vinetto mi hai fatto? Meglio l’acqua!” =)

    • Dammi pure lezioni di fumetto, che ce n’è sempre bisogno!
      Il fatto che Peter difenda i deboli e si faccia vedere prima della sua trasformazione è una buona mossa.
      Ci sono tante buone mosse, in questo film.
      Ma per citare Charlie Brown: “Hai capelli carini, occhi carini, bocca carina, naso carino, orecchie carine, ma se sommo tutto, non ottengo una faccia carina”.

      • Ivan permalink

        Come ho già detto, non mi permetterei mai, sarebbe una blasfemia: la mia anima sarebbe condannata a farsi prendere a bastonate da un inquietante mago di Northampton! =)

      • Ivan permalink

        Questo è l’inferno dei detrattori dei grandi fumettisti!

  18. Nicola permalink

    Di facce carine non ce ne sono molte in effetti… e nel secondo se ne aggiungerà una ancora peggiore! 😀

  19. Nicola permalink

    Alan Moore, vecchio, inquietante pazzo geniale

  20. Tua figlia è dotata di un’insostituibile gusto cinematografico!

  21. Leo, tranqui, di questi tempi essere nerd non fa figo, cambiato nulla. Fa figo atteggiarsi a nerd.
    Ma insomma, diciamo che starsene nell’angolo del bar col bianchetto (tocco da anziano Doc), occhialetti con la montatura di metallo, a leggere libri fantasy degli anni ’80 sul kindle (tocco fashion per “socializzare” grazie al giocattolo nuovo) oppure qualcosa in stile “come diventare un hacker in 10 mosse” perché stai giocando di ruolo in ambientazione cyberpunk…ecco. Insomma.
    Anche a me questo Peter fighettizzato non ha convinto. Io vorrei un Peter un po’ come lui: http://www.youtube.com/watch?v=BiAwpYIkRmU

    Ma poi, cosa importantissima, Lucy Maria ha scoperto del blog?

  22. Max Veleno permalink

    Ciao Leo.
    Rispondo a questo tuo post, come altri ho visto che han fatto, poichè neppure io sono d’accordo. Tolto il fatto che adoro l’Uomo Ragno, e che quindi sono di parte, ho apprezzato il primo Spiderman di Raimi, perchè finalmente vedevo Peter in un film. Ma ho apprezzato parecchio anche il film di Webb, ed ancora adesso mi sento di farlo. Contro tutta la comunità di umani che mi ha tolto lo status di essere vivente per questo.
    Webb non ha toppato. Ha reso Peter tanto quanto Raimi. L’attore mi ha fatto vedere Peter come me lo ricordavo. Un po’ come mcGuire, ma più giovane. E quasi meno stupido. Peter non dovrebbe essere uno skater,ok, ma alla fine non importa. Importa che si sia creato i lanciaragnatele, che cerchi di fare del bene a qualunque costo, che sia preso di mira e poi supportato dai New Yorkesi. Posso essere d’accordo sul fatto che non è abbastanza Nerd, poichè il Nerd si sta sdoganando trasformandosi in altro, e quindi non ci sta… Ma poi basta. Capisco che se tutti pensano che il film è uno schifo, un motivo ci sarà, ma non riesco proprio a vedere tutto questo male, nel film.
    Magari sbaglio io.
    Ciao, Leo!

  23. 2 penny permalink

    Dico una cosa. Peter Parker negli anni 60 partiva da sfigato. Perché È COSÌ che funziona la ‘metafora’. Negli anni sessanta probabilmente essere nerd era da sfigati. Peter Parker era nerd. Se oggi essere nerd (che poi mi insegnano è hipster) è poter essere cool allora, sempre nell’ipotetica rimodernizzazione al passo coi tempi, Peter Parker semplicemente non dovrebbe esserlo. Rimane sfigato in un altro modo. E finiva qui.

  24. Non ho visto il film, ma condivido: mi sono fermato alla lettura dell’Uomo Ragno del periodo Marvel-Corno, quando Gwen Stacy arrivava PRIMA e Mary Jane Watson arrivava DOPO. Con i primi 3 film e il reboot hanno polpettonato tutto. Credo che la morte di Gwen per mano di Goblin abbia segnato la fine dell’innocenza per molti lettori. Poi ci hanno sciacquato l’immaginario con il sapone di Marsiglia con gli Ultimate e i film. Comunque, salvo Spiderman 1 e 2, Tobey Maguire era perfetto come Peter Parker.

  25. Nicola permalink

    Dai, siamo seri, senza troppo filosofare sul significato di essere nerd, i film di raimi facevano schifo: pessima regia, pessima recitazione, pessima sceneggiatura e il terzo film poi la dice lunga su tutto il resto che faceva schifo in quella trilogia.
    A voi il film di Webb potrà anche non piacere, ma è migliore, anche se, secondo alcuni, non rispecchia la vera immagine dell’Uomo Ragno (cosa di cui non sono affatto d’accordo).
    Quando uscirà il secondo film, l trilogia di raimi diventerà come una moglie vecchia e grassa: ti vergogni e guardarla ti fa un po’ schifo.

  26. Anagraficamente appartengo alla generazione degli anni ’70e mi sono fermato alla Marvel di quel periodo lì, che ovviamente adesso sembra “vecchia e grassa”, allo stesso modo mi rileggo i Zagor e i Tex di quegli anni, e non gli ultimi. E’ una questione più di romanticismo che di nerdismo.

  27. GianDarko permalink

    Comunque alla fine questo Peter Parker è molto simile a quello della serie Ultimate, che anche se è un nerd, comunque a scuola si fa notare (non solo dai bulli) e si veste in maniera sportiva. Pure l’acconciatura è dissimile dal Peter Parker originale, inoltre molte scene sono prese proprio dai primi albi della serie Ultimate (con però Goblin/Norman Osborn al posto di Lizard). Quindi si può dire che l’errore sta a monte, e cioè introdurre il titolo con ‘The Amazing’ e non con ‘Ultimate’.
    Comunque a me la prima volta è piaciuto molto, poi la cosa è andata scemando. E credo che il secondo mi deluderà.

  28. La migliore recensione DI SEMPRE, punto

  29. Sono d’accordissimo con la piccola! ha un futuro come critica cinematografica! 😉

  30. marc permalink

    Io mi ricordo come fosse ieri che quando è uscito Spider-man si Sam Raimi tutti lo criticavano e non c’era uno che lo salvasse, dalla mancanza di Gwen Stacy, all’armatura di Goblin, alle ragnatele organiche.
    Poi improvvisamente fu rivalutato.
    Adesso sta accadendo la stessa cosa, perchè tutti i fan si aspettano un film sull’Uomo Ragno identico al fumetto, ma non accadrá mai, parliamoci chiaro. Non puoi prendere una storia degli anni 60, con un adolescente degli anni 60 ed ambientazioni anni 60 e trasportarla al cinema senza modificarla, perchè lo apprezzerebbero solo i pochi reali fan del fumetto, ma dietro girano milioni e milioni di dollari, il film deve interessare tutti, un ragazzino che va al cinema senza aver mai approfondito Spider-man deve uscire dalla sala immedesimandosi in Peter Parker, essere nerd oggi non vuol dire essere un emarginato come negli anni 60, dopo gli anni 90 infatti si parla di “rivincita dei nerd” perchè diventando un fenomeno di massa ha escluso l’emarginazione. che poi non mi sembra che in Amazing Spider-man Peter abbia tutti questi amici… vi ricordo anche che in America lo skateboard è molto più comune che in italia ed è il mezzo con cui gli sfigati vanno a scuola.
    Io sono comunque del parere che nei prossimi due film si andrá a migliorare, per il momento però vedo un accanimento eccessivo come se si volesse per forza smontarlo perchè hanno osato fare un nuovo spider-man…
    relax people… relax!

    • Siao tutti rilassati. Immaginaci che stiamo conversando con un bicchiere in mano davanti a un fuoco acceso. E dentro, le copie di Amazing Spider-Man.

  31. L’unica cosa che mi è piaciuta di questo film sono state le scene in cui Spidey combatteva. L’energia pura che fluiva dai suoi movimenti era una gioia per gli occhi *_* D’altra parte questo aspetto è stato preso in toto dalla serie animata “Spectacular Spiderman”, cancellata in stile Firefly e ancora rimpianta da quelli che hanno ancora speranza nelle serie animate (come la sottoscritta ç_ç)

  32. Oh, allora lo guarderò per riderne u_u
    Povero Spidey, nessun regista lo capisce ;___;

  33. Non capisco questa mania di snobbare un film come The Amazing Spiderman che ha dimostrato un’ottima lavorazione, senza abbandonare le care e buon vecchie regole del cinema, e la giusta dose di coerenza raccontata in chiave cinematografica.
    La trilogia di Raimi sarà stata interessante, peccato che non centrava nulla con il vero Spiderman con cui siamo cresciuti tutti.
    Le pellicole hanno avuto grossa fortuna per l’ottima colonna sonora e la buona presenza di grandi attori, anche se poco azzeccati per il ruolo, quasi dando l’idea che siano stati incollati e camuffati. Nulla da togliere alla capacità creativa di chi ha lavorato dietro le quinte per diversi anni.
    Ma è comunque accettabile che Sam Raimi ha voluto richiamare alcune scene di diverse storie a fumetti di Spiderman, facendo una sorta di puzzle, ma mantenendosi nella trama classica della nascita del personaggio.
    Riportando alcune notizie, Sam Raimi non voleva guardare il nuovo film prodotto da Marc Webb, ma alla fine ha ceduto. Il risultato, che ci crediate o no, è che ha apprezzato tantissimo i nuovi film sull’arrampica muri e si è reso conto di aver fatto volontariamente tanti sbagli nella sua produzione già in partenza, non tanto per una questione di coerenza, ma più che altro per il poco impegno in generale. Una cosa che si nota palesemente.
    Ha apprezzato il lavoro di Marc Webb e si è convinto che un nuovo film su Spiderman doveva nascere a tutti i costi, anche per correggere quello che aveva lasciato nella sua trilogia.
    Purtroppo non si può negare che Raimi ha confuso le idee a tanti con il suo Spiderman. Adesso chiunque si è convinto che quello “vero” sia proprio la sua creazione, ignorando completamente che quello vero nasce originariamente dalla carta fumettistica, dalla mente di Stan lee e l’originalità di Steve Ditko.
    Per non parlare l’inutile atteggiamento di ossannare le pellicole di Raimi facendo il grave errore di dire che il primo film su Spiderman è proprio quello prodotto da lui.
    Mi sembra giusto ricordare che esiste già una precedente produzione di un primissimo film dal titolo The Amazing Spiderman del 1977, per la regia di E.W. Swackhamer.
    Fare un film sull’uomo ragno, non si tratta quindi di fare magnifici effetti speciali, incredibili volteggi in aria, scontri assurdi sopra un treno e salvare due bambini per strada. Ci vuole ben altro per fare un film su Spiderman!
    Da stimare Webb che ha voluto mantenersi sula linea del vecchio stile cinematografico, senza esagerare con gli effetti speciali e sfruttando attori e stuntman assumendosi tutti i rischi possibili.

    Ma sappiamo bene che ci sono cose di un fumetto che in un film non potranno mai funzionare. Il concetto di cinema è molto importante: se adatti male certe cose, rischi di mandare in fumo pure la carriera!

    I film di Marc Webb nascono con l’intenzione di raccontare un’altra storia dell’uomo ragno, seguendo le storie dei vecchi fumetti The Amazing Spider Man, con qualche spunto della sere moderna a fumetti Ultimate Spiderman. Aggiungendo un pizzico di realismo, ovvero dando credibilità e funzionalità.
    Avrei il piacere che un target come The Amazing Spiderman non si riduca a una specie di serie a puntate, ma che in ogni film mantenga la sua originalità con un’ottima sceneggiatura.

    Da stimare Marc Webb per la sua professionalità e attenzione ai dettagli. Tutta via riesce a raccontare bene la storia dell’uomo ragno, mantenendo i concetti chiave e la psicologia che si cela dietro al personaggio.
    E’ davvero una grossa fortuna che non si tratta dei soliti film commerciali come altri “cinecomics” attuali.
    Sono davvero pochi i film sui comics che si possono definire dei grandi capolavori magistrali e di talento.

    Una grande stima per Stan Lee che ha deciso lui stesso di scegliere l’attore adatto che possa vestire i panni di Peter Parker, infatti ha trovato in Andrew Garfield, non solo un ottima fisionomia che ricorda perfettamente il Peter Parker disegnato negli anni 60-70 nei fumetti The Amazing, ma anche un’ottima vocazione nel recitare.

    Lo stesso vale per la bellissima Emma Stone.

    Molti si sono lamentati del costume realizzato nel primo film The Amazing.
    Mi sembra giusto ricordarvi che questo costume richiama lo stesso improvvisato da Peter in un vecchio fumetto, prima di arrivare a quello definitivo classico che conoscono tutti.
    Anche le lenti gialle sono un richiamo di un vecchio fumetto quasi estinto.
    Entrambi i costumi nei due film di Webb sono in tessuto, proprio per dare l’idea che siano stati procurati e realizzati in casa da un adolescente come Peter Parker, e non un costume totalmente di gomma e lattice che non ha un senso logico e perde il concetto di realismo nel cinema.
    Anche Lizard dal muso schiacciato fa parte dei vecchi fumetti, in particolare lo troviamo nei fumetti The Amazing, nella sua prima apparizione.

    Qualcuno ha osato dire: “Ma no! Electro è un uomo bianco con la tutina gialla e verde”.
    Ebbene, ci tengo a precisare che questo personaggio, nel corso degli anni è stato modificato dai disegnatori tra le pagine dei fumetti: Max Dillon diventa un afroamericano da una pessima vita sociale, ma quando si trasforma in Electro diventa una folgore vivente quasi blu.

    Riguardo al Goblin è stata una scelta delicata, ma alla fine hanno deciso di fare un Goblin che prende lo stesso concetto fisico della serie Ultimate.
    Gli Osborn, nei vecchi fumetti usavano un siero che cambiava la loro psiche e indossavano un costume da folletto verde e viola maligno per minacciare i civili.
    Nei fumetti Ultimate, usano sempre un siero che cambiava la loro psiche, ma mutava anche il loro aspetto fisico, fino a farli sembrare davvero malefici e inquietanti.

    Alcuni si sono chiesti: “Ma il primo a diventare Goblin è Norman, non Harry!”
    Se uno osserva bene il film si accorgerà che il primo a diventare Goblin è proprio Norman, e poi Harry.
    Ma non è detto che la storia del secondo film sia stata tutta reale, magari nel terzo o nel quarto ci sarà una sorpresa molto più grande di quella che immaginiamo.
    Altri hanno detto: “Ma è Norman/Goblin che uccide Gwen! non Harry”
    In questo non c’è nulla di così grave, anche perché gli autori del vecchio fumetto del 1963 volevano dare l’idea che a uccidere Gwen sia stato proprio un Goblin, non quello che c’è dietro la “maschera”.

    Parlando di Rhino, il fatto che sia durato poco non c’è niente di strano, anche perché nelle storie originali durava sempre poco e spesso veniva usato anche come pedina.
    Ma parlando del suo stile, anche Rhino si avvicina allo stesso concetto di Ultimate, dove il personaggio indossa una possente corazza e i produttori hanno voluto interpretare lo stesso stile enfatizzandone la caratteristica.
    Un uomo muscoloso con la tutina aderente non avrebbe affatto funzionato per una questione di stimolo visivo: non avrebbe suscitato un grande interesse in versione cinematografica; una cosa che funziona e rientra solo nell’aspetto pittorico e senza “regole strette” del fumetto.
    Rhino corazzato è abbastanza funzionale per un film e poi mi ricorda un po’ il Caine di Robocop 2, un film del 1992.
    Ma l’unica cosa che non mi è andata giù nello stile di Rhino sono le armi!
    Rhino non è affatto il tipo da usare pistole, mitra e quant’altro, ma più che altro usa la sua stessa possente corazza come arma per devastare ogni cosa che incontra nel suo cammino.
    Speriamo che nei prossimi film questo dettaglio venga rimosso. Per il resto è accettabile.

    Finalmente è bello vedere un film decente (un cinecomics) abbastanza vicino al vero Spiderman con cui siamo cresciuti tutti.
    Quando un giorno il cinema diventerà un unico scopo commerciale, raccontare un film per il gusto di fare incassi e accontentare i fan con trame forzate, allora sarà in quel momento che non avrà più senso guardare un film sull’uomo ragno. Quando la passione per il cinema verrà sostituita da un frappé di idiozie, allora sarà in quel momento che non avrà più senso definire una pellicola un “film”.
    Poi se diamo ragione a una critica di fanboy fissati nerd, allora non ha più senso fare un film basato su un fumetto.

  34. laura permalink

    Recuperato ieri in tv. Vogliamo parlare della faccia di Lizard? No, non mi aspettavo l’amato coccodrillo in camice, ma neanche un venom squamoso! In generale però il film mi è piaciuto, proprio perchè aggiorna Peter (e anche un pò la zia May, già improponibile 30 anni fa quando leggevo il fumetto) ma soprattutto Gwen, non più insipida vittima sacrificale ma giovane promettente scienziata – figura molto comune nella vita reale ma non al cinema, per dire.

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