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FINAL DESTINATION: Lucca

04/11/2012

Diciamolo una volta per tutte. Lucca Comics end Ghèims funzionerebbe benissimo se non fosse per un UNICO problema che la affligge da quando esiste. I visitatori.

Eh, sì. Dobbiamo ammetterlo con noi stessi, senza vergognarci di figurare male. La verità è questa. Se a Lucca Comics end Ghèims non ci fossero i visitatori, tutto funzionerebbe benissimo.

Nessun corridoio sarebbe sottodimensionato, nessuno stand sarebbe sacrificato da una cattiva posizione, nessuna sessione di firme e disegni disturberebbe o causerebbe assembramenti, nessun ristorante dovrebbe prepararsi a sfamare tutte quelle persone, nessun vigile dovrebbe fare le multe per divieto di sosta a Gandalf il Grigio o a Lamù, a seconda di chi ha parcheggiato lungo le mura (ma solo per tre ore e mezzo, eh?Che poi devi comprarti un altro gratta e vinci il parcheggio, sia ben chiaro), nessuno si lamenterebbe. Pensateci. Lucca Comics end Ghèims che si svolge in una normale fine settimana lucchese, dove per qualche giorno ci sono questi curiosi tendoni bianchi in giro per la città. Tendoni deserti. Con gli espositori lì dentro, sull’attenti. O seduti. Non importa. Tendoni in cui non entra comunque nessuno, perché non ci sarebbe nessuno. Certo, bisognerebbe accettare pur sempre la presenza dei tendoni, ma questo sarebbe comunque un ottimo passo verso la Lucca Comics end Ghèims perfetta. Quella fatta da un’altra parte. Che, scusate, siete anche simpatici, voi fumettisti, ma saremmo anche stanchi, che ogni anno venite qui a disturbare e a fare le file per i biglietti, che ci tocca fare delle cose, organizzare delle cose, che onestamente non se ne può più.

Una bella Lucca Comics end Ghèims, che so, a Casal Borsetti. Dove quando attraversi non devi guardare a sinistra o a destra, devi controllare l’orario delle auto che passano. “Ora passa l’auto delle 14 e 35, la prossima passa alle 16.00, vai tranquillo”.

Pensa che bello. Casal Borsetti Comics end Ghèims. Nessuna mura dentro cui incastrare tutti, solo un canale che dividerebbe le due aree, Comics a nord end Ghèims a sud. E un solo ponte pedonale che le unisce e che ogni tanto si apre per far passare le imbarcazioni.

 E invece.

E invece anche quest’anno, siamo andati tutti a Lucca, ma fossi nel sindaco di Casal Borsetti, farei la mia proposta. Che c’è pure una friggitoria che fanno dei piatti, ma dei piatti…!

Sarà per un’altra volta. Ora dobbiamo prepararci, che si va a Lucca!

E siamo già pronti, tutta la famiglia Ottonani al completo, che il giorno dopo è venerdì e si parte!

Ma!…Ma all’improvviso, nel cuore della notte. Accade!

 Johanna si sveglia con il gomito. Primo cambio del letto, modello team Ferrari, due coccole consolatorie del terzo grado scala Mercalli, poi di nuovo ci si butta nelle rispettive tane, a schiantarsi dal sonno.

Ma!

Alle due e mezza, viene direttamente Linda Blair a chiamarmi, per cortesia, che c’è Johanna, di là, che …Guarda, è meglio se vieni a vedere. E infatti vado là e faccio solo in tempo a mettere l’asciugamano a cucchiaione, per la seconda scarica.

C’è roba ovunque, fin tra i cassetti del vicino armadio.

Secondo cambio letto, con temporaneo dislocamento delle belve nel lettone reale, con la madre consolatrice, mentre di là, sul set dell’Esorcista, il tecnico degli effetti speciali, con spugnetta e carta asciugona, rimette a posto la scena per un secondo ciak. Solo, ogni tanto, commenta, quasi tra sé e sé “Johanna, quando mangi il kiwi, almeno masticalo, eh?”

E raccoglie. Pezzo per pezzo. E poi pensa che quelle stesse mani con cui toglie la cipolla dalla federa, le userà per le firme e i disegni e per stringere quelle dei lettori. Ma sono mani. Con le mani si fanno tante di quelle cose, che se non fosse per loro, nemmeno saremmo qui a scrivere delle cose, sulle mani.

E comunque tutto quel trambusto ha risvegliato una creatura ben peggiore. La Tosse. Dell’altra, della Lucy. E quindi via, raccogli quel fagotto rumorosissimo e portalo sul divano, abbracciati per una mezz’ora, quaranta minuti, finchè il catarro, o il muco, o gli gnomi della gola se ne tornino all’inferno che li ha generati. Nessun sciroppo può sostituire un deciso TU-NON PUOI-PASSAAREEE! Leggere attentamente le avvertenze, in caso di sovradosaggio, fuggite sciocchi.

Morale, il giorno dopo sono andato a Lucca da solo.

L’altro figlio. Quello che non ha vomitato.

Ed eccola qui. Lucca Comics end Ghèims. Ed eccomi qui. Ancora una volta tra migliaia di lettori. Senza pass. Come a dire, nudo. Che senza pass sei come il paria dei paria. Sei a Lucca a dare più fastidio dei visitatori, che almeno hanno pagato un ingresso, se non puoi allontanarli, almeno prendigli dei soldi. Tu, invece, occupi solo spazio. Spazio che qui, oggi, costa, amico.

 Poi, però, sbatto le ciglia a uno dei guardiani del tendone e mentre questi si spaventa, entro. A niente valgono le urla di richiamo. Una volta dentro, sei carne trita tra la carne trita. Impossibile distinguerle. E raggiungo lo stand Panini Comics e saluto i ragazzi e le signorine dello stand, e deposito la giacca nel mucchio e vado in giro, per mezz’ora a fare foto!

Per mezz’ora, che poi tocca a me, fare firme e disegni, che fuori c’è già la fila dei lettori di Rat-Man, ordinatissima, ma che qui a Lucca da comunque fastidio e me lo verranno a far notare, poi ne parliamo.

E vado a salutare Michele Rech, ovverosia ZEROCALCARE, che sta facendo dediche e disegni ai lettori del suo secondo libro UN POLPO ALLA GOLA, dove fa il salto. Cioè, prima era solo lo ZEROCALCARE che faceva delle strepitose storie singole, raccolte e strutturate ottimamente ne LA PROFEZIA DELL’ARMADILLO, ora ha fatto il salto verso la storia lunga e complessa, che è, appunto, IL POLPO, e ce l’ha fatta. Un po’ come Bruce Wayne quando si getta da uno sperone di roccia a quello dopo, per uscire dalla prigione di Bane…tutti i fumettisti, sotto, che fanno il tifo per lui, che sennò sarebbe destinato a restare a fare le storie brevi ma belle, nella prigione dei fumettisti che fanno sempre le stesse cose, e invece salta e ce la fa. Ed esce.

Ed esce anche il libro, e insomma, bravo Zero, bel salto!

Zerocalcare importunato da un anziano.

Due chiacchiere veloci con Michele Foschini, l’editore di BAO, che pubblica Zero, e che saluta il Beppe Fenzi, lo si sottolinei, e che è proprio contento della sua BAO.

E poi si inzia. Su le maniche, Marco “Punisher” Checchetto finisce la sua sessione e adesso tocca a me.

Ve lo dico qui, che a Lucca non si può mai dire veramente tutto, non ce n’è mai il tempo, parrebbe brutto fare una conferenza solo per dirlo, ma ve lo dico qui, sul blog. Grazie.

Grazie per la pazienza, per l’attesa, per la coda infinita, per i ringraziamenti, per il sostegno, per tutto quello che fa contento un fumettista. Soprattutto perché di solito io vivo dentro questa stanza, da solo, con le mie quattro idee, che spesso ce l’hanno con me, e spero sempre che là fuori, ovunque voi siate, sarete contenti, per quello che vi sto preparando, e non lo so mai, fino a che non vengo a queste fiere, o nei negozi, per incontrarvi. E grazie ai ragazzi e alle ragazze del Rat-Man Fan Club, che con le loro maglie gialle mi aiutano ogni volta a mettere in ordine le cose, la fila, i pennarelli, le interviste, gli incontri. Non so cosa potrei fare da solo. Di sicuro sarebbe come nuotare controcorrente, a bracciate disperate, cercando di accontentare tutti, ma perdendo piano piano energia, fino a scomparire tra i flutti.

Flutti tipo le pele. Oh!Oh!Oh! Terribile, lo so.

Comunque!

Grazie davvero.

E scusate se non sono riuscito ad accontentare tutti. Ho provato, facendo anche firme a chi mi incontrava per strada, ma sicuramente non ce l’ho fatta e non ce la farò mai. Scusatemi, e speriamo ci si vedrà alla prossima occasione.

Greta, in incognito.

E mentre sono lì, al tavolo, passano a trovarmi gli amici e colleghi. E passa Roberto Recchioni, che mi porta ASSO, il suo volume che poi ne parliamo, e Alessandro DOC MANHATTHAN Apreda, che mi svela il segreto di un blogger: non dormire mai. Solo che lui non dorme mai e a me pare fresco come una rosa, io se non dormo, sono fresco come quello che si mette nel vaso delle rose per concimarle.

Roberto Recchioni, in incognito.

E poi i Rat-Man veri! Quelli con tanto di costume e maschera! I Rat-Cosplèier, insomma!

E anche il Ratto, ma quello vero. Che in realtà si chiama Toni, ed è molto, molto simpatico!

Questi sono finti ma più grandi!

E poi le interviste, e poi ci chiudono dentro, che ormai è sera e devono chiudere e ci buttano fuori, ma con gentilezza, mica come quello che è venuto da me, dopo la sessione di firme e disegni, a dirmi che non va, che quella fila ordinata comunque mi ostruisce i corridoi, mi crea disordine, poi uno si è sentito male (sarà la Johanna?), che insomma dovrei proprio rimettere la Lotteria della Truffarella.

Sei dell’organizzazione di Lucca? Gli chiedo.

Certo, risponde, facendosi autoritario.

Ecco, bravo, allora organizzala meglio. Che non esiste uno spazio dove un autore possa incontrare i suoi lettori senza problemi. E magari senza che i lettori, che fanno la fila, si bagnino se piove. Fate una cosa così, e vedrete che tutto andrà bene, gli dico. Che adesso mi devi scusare, ma c’è gente che mi aspetta.

Star lì a discutere della Truffarella.

E’ il solito problema dei visitatori.

Se tutti i 150.000 visitatori mandassero i soldi per posta, a Lucca Comics end Ghèims, forse eviteremmo tutto questo.

Mi raccomando. Passate questa voce. Aderite a questa iniziativa. State a casa vostra e mandate i soldi con un bonifico. Aiutateci a mantenere l’ordine a Lucca.

Se siete dei cosplèier, mandate una foto.

Verranno raccolte insieme alla carta.

In cambio, vi verrà recapitata una busta con dentro del farro.

E poi Lucca si attrezza per tutte quelle persone che poi, esigentissime, vogliono cenare.

Io mi accodo, come sempre, ai ragazzi di Panini Comics, che alla fine della giornata la raccolta vomito delle due di mattina un po’ si fa sentire, e non avrei la forza di prendere iniziative.

E poi sono in macchina con i Paguri, Emiliano Pagani e Daniele Caluri, che finalmente ci si incontra, che era una vita, anche solo con Daniele Caluri ci si rincorreva alle fiere, non ci si trovava mai.

Dietro le quinte coi Paguri!

Detta così suona molto Village People, ma l’immagine viene subito cancellata dai ricordi delle raffinate letture della nostra giovinezza, dagli albi BLITZ, a Gin Fizz, ricordando pure le notturne e furtive visioni di Colpi Grossi. Cose che adesso, che c’è internet e l’adsl, non si può comprendere appieno la forza eversiva della visione furtiva di una tetta alle due di notte.

Poi abbiamo anche parlato d’altro, eh? Di fumetto digitale, di futuro della nostra professione, di cinema impegnato. Ma tutto sbiadisce di fronte al ricordo della tetta.

E rientrando in albergo, mentre i ragazzi vanno a fare baldoria in giro per i bar della città, mi butto a letto e non resisto, e devo leggere ASSO, di Rrobe, che mi fa una curiosità tipo Colpo Grosso, ma diversa.

E alla fine, dopo averlo letto, perdo i sensi.

E tra le immagini forti di sesso, amore e morte e fumetto e ancora sesso di ASSO, e forse il vino inutile dell’agriturismo, e un’infiammazione alla gola che mi pare di non riuscire a deglutire, di soffocare, mi sveglio alle tre di mattina, dopo un dormiveglia agitatissimo e penso che adesso muoio solo, in camera d’albergo come Marilyn Monroe, ma con il pigiama, e penso di aver capito tutto e cioè che ROBERTO RECCHIONI E’ IL DIAVOLO! Poi mi calmo, mi tranquillizzo, chiedo scusa a Roberto, e in qualche modo torno a dormire. Che domani sarò fresco come  quella cosa là. Quella delle rose.

Che io a Roberto “lo voglio bene”, come direbbe il Fenzi, e ASSO mi è piaciuto, forse troppo breve, avrei voluto leggere più cose, che facesse un quadro più grande, perché come fumettista, vedere la vita a fumetti di un altro, pure trasposta tramite la maschera di Asso, è una cosa che a me è come sfondare una porta aperta.

E poi Roberto è la rockstar del fumetto. Pensate a quante rockstar hanno cercato di far credere al proprio pubblico di essere il diavolo. E giù a truccarsi strano, a mettersi gli anelli gotici, a fare cose tipo mordere dei pipistrelli vivi. E ancora oggi sono lì che appesantiti dagli anni ci dicono “sono il diavolo! Mi sentite! Sono io! Sono il diavolo!”

A Roberto è bastato un libro.

E via che si parte con la seconda giornata.

Che la mattina la dedico ad andare a trovare gli amici, tipo Massimo bonfatti, che è lì, nel cortile degli Svizzeri, con l’iniziativa del mattone per ricostruire l’Emilia, per aiutare le zone terremotate. E allora via con un bel mattone pure io, che come geologo, ho affrontato i giorni del terremoto facendo quello che ogni geologo fa, quando la terra trema. Un bel segno della croce.

E poi da Andrea Plazzi, in sala stampa, che sembra che qui si rilassi, ma è una foto fasulla, in realtà aspetta uno Stefano Raffaele un po’ acciaccato ma convinto, e poi c’è anche Roberto Natalini, che con Andrea fanno matematica a Lucca Comics end Science, e poi c’è Mattia Di Bernardo, a rappresentanza dei folli di MADE IN USA che se sono qui a fare Rat-Man lo devo a loro, e che si troveranno la sera a Pisa a cena, e grazie tante, che io devo tornare a casa dalle bimbe, che mi reclamano, già mi hanno lasciato partire ma tenendo in ostaggio la Cate: “se vuoi rivedere tua moglie, cerca di essere qui entro domani sera alle sette”.

Altrimenti? Faccio io.

Altrimenti…altrimenti…poi si confondono, prendono tempo, e alla fine borbottano qualcosa tipo “..ulo”.

E quindi, dopo la sessione disegni e firme, devo rientrare, altrimenti “..ulo”.

Bello giallo!

Va’ come mi si rilassa l’Andrea in sala stampa!

A pranzo con Salvo e Mirella, che mi aspettano in Sicilia, e direi che fin da ora iniziate a preparare la fiera di ETNA Comics (end Ghèims?), che se mi invitano, io vengo.

Con Massimiliano Frezzato, che facciamo una cosa che poi ne parliamo.

E poi ancora firme,e disegni e Marcello Cavalli che passa a salutarmi, che anche se abitiamo a tipo dieci chilometri non riusciamo più a vederci come un tempo, che lui mi fa “hai un’altra, dillo” e io “ne ho altre due. Una va in prima elementare, l’altra in seconda”. Lui abbassa lo sguardo, è stato un brutto colpo, poi la folla di Lucca lo trascina di nuovo lontano da me di dieci chilometri.

Un Ragguardevole Cavalli!

E a proposito di donne, c’è pure stata una ragazza, carinissima, che sono 10 anni che mi segue, e che in qualche modo si vede che sono stati dieci anni di un certo tipo, perchè si è anche commossa. Che ancora, questa cosa che uno mi vede e gli viene da piangere, a parte il mio prof di matematica quando doveva ridarmi il compito corretto, una cosa così non l’avevo mai sperimentata.

Allegra, ragazza! Hai ancora tanti anni da seguire un sacco di fumetti. Anche di altri. Che a Lucca Comics end Ghèims ce ne sono tantissimi, a leggere questo post sembra ci siano solo IL POLPO, Rat-Man e Asso, ma in realtà ci vorrebbero trenta giorni di Lucca Comics end Ghèims, per riuscire a visitarla tutta, a guardare tutto, a leggere tutto, a salutare tutti.

Solo che io, trenta giorni non li avevo, e nemmeno Lucca, secondo me.

Ma Casal Borsetti forse sì, io ci farei un pensiero.

Fletto i muscoli!

E così giro la macchina, come si suol dire, e torno a casa. E quando sono a casa, libero la Cate, e le due belve mi assalgono, e baci e abbracci e pianti, nemmeno leggessero i miei fumetti da dieci anni.

Poi Johanna vede la retro copertina di ASSO, con la foto di Roberto Recchioni e mi fa “E’ Sandokan?”

88 commenti
  1. il mio famiglio toni ti saluta, e spera di crescere sano e forte, così potrà mettersi anche lui un bel mantellino, ora è solo un cucciolo e tra tre mesi vè che gli sta largo. adesso non può andare in giro vestito come un cretino, bisogna essere adulti per queste cose.
    dopo siamo ripassati, che ci avevo il moroso e il ratto da passeggio affamati, e volevamo chiederti dov’era poi il porchettaro, ma avevi da fare. e per fortuna che c’era un’ottima birreria lì vicino. toni adora la birra, ma poche gocce, che poi si sbronza e dobbiamo litigare per i cd da mettere in macchina. ti ringrazio ancora per la disponibilità, truffarella permettendo, e per tutte le risate che ci regali. qualcuno potrebbe dire “che ci vendi” ma uno potrebbe anche comprarli i giornaletti e non avere senso dell’umorismo, e non è mica problema mio.
    concludo lasciandoti il link a questa foto fatta dal mio moroso, che ancora ci stiamo ridendo sopra. la tua faccia perplessa e sorpresa è bellerrima!

    • Ah! Che bellezza! Davvero, quando vado a New York, le rare volte che ci sono andato, sennò sembra abbia un corridoio che dalla camera vado a NY quando mi pare, quando ci vado, e sono in metropolitana, se non vedo i ratti tra i binari, non mi pare nemmeno NY!Che bello averne visto uno da vicino, simpaticissimo!

      • beh quando le nanette crescono prendi loro un rattino a testa 😀 vuoi mettere casa ortolani senza ratti? così anche la suocera è contenta 😀 poi ti monti una monorotaia in salotto e vualà, come a ny XD il problema è se sei in mutande e canottiera sul divano, che vuoi vedere la televisione, e i passanti ti chiedono se la metro è già passata, ma si sa che sei un tipo paziente dai XD

  2. sn1zzo permalink

    Sei stato fortunato leo che quest’anno non sono venuto. 🙂
    Sai perché? Perché vengo da UDINE.

  3. Ne approfitto e non so se posso. Cioè, ci provo.
    Ero in quella fumetteria Panini a Bologna quel bel 13 o 14 ottobre. Anche lì la bolgia e l’odore di pre-adolescente era insopportabile. Non era la prima volta che ti vedevo, una volta mi hai firmato un albo in una presentazione in un centro commerciale, ma poi mia mamma preparando gli scatoloni per il mio trasloco ha deciso di perdere il mio albo tra il garage, la cantina o l’antro della bestia (nome con cui chiamiamo familiarmente casa di mia nonna). Quel pomeriggio alla Panini io non ci volevo andare. Ma il mio ex moroso, che quel giorno ancora non era ex, mi costrinse a mettermi lì davanti ad aspettare. Avevo paura di quel casino di ragazzini, avevo paura che il posto fosse stretto, avevo paura di morire soffocata dal puzzo della pubertà. Però, cacchio, dovevo entrare e farmi firmare gli albi. Perché son 10 anni che ti seguo. No, non sono la ragazza di Lucca. Io non mi commuovo tanto spesso. Dovevo farti firmare gli albi perchè, come tante altre cose, tu e Rat-Man mi avete attraversato la vita. Il mio primo moroso, Luca, me lo fece leggere, il mio edicolante, Andrea, me lo tiene in edicola fosse l’ultima cosa che fa, ho comquistato un tizio a suon di “Crapa pelata che fa i tortei” e ora ad Anzola nell’Emilia (un posto dimenticato da qualsiasi Dio) c’è un edicolante che ha ben due clienti affezionati a Rat-Man poichè ho sparso come un virus gastrointestinale il tuo verbo.
    Vedo comunque che continui ad indossare la maglia con Darth Vader. E ciò mi commuove. Ti sarei stata ad ascoltare quel giorno mentre mi raccontavi di quel tuo amico che in Thailandia aveva preso la felpa con Darth Vader etc. ma la gente mi spingeva verso la porta e io volevo solo tornare a casa e dare uno dei due albi ad un grande amico che ho trascinato dentro questa mia dipendenza.
    Grazie Leo. Scusa per la pezza. Qui sotto c’è l’indirizzo del mio blog, se tra un gomito e l’altro ti capita facci un giro.
    Un saluto non commosso.

    • Ah, l’amore! Che poi viene scaricato dopo queste prove! Mi raccomando, amici lettori, NON mandate le morose a farvi firmare gli albi!
      A meno che non vogliate che vi lascino! …E allora potrebbe essere una tattica…

  4. Grazie Leo per aver preso il fumettino del mio bimbo, che anche se non avevo il numero mi son comunque fatto 3 ore di coda, buono buono, senza dar fastidio a nessuno. 😀

  5. Ace RMFC permalink

    Abbasso la lotteria della Truffarella ed evviva lo champagne Vulevuà Moscè Gran Riserva di Villa Favini!!! 🙂

  6. Post assolutamente FANTASTICO. Sono venuto con la mia camicetta a quadretti (come promesso) ma non sono riuscito a strappare il bigliettino (in questo articolo del mio blog esprimo brevemente il mio rammarico, dacci un occhio Leo: http://www.haimirich.com/2012/11/06/lucca-comics-2012/ assieme a tanti altre piccole lamentele e sfighe.
    Ciononostante… tutto bellissimo… come sempre.

  7. Luca permalink

    E delle merendine del Mulino Senza Colori non ne vogliamo parlare ?
    E della collaborazione con Frezzato non ne vogliamo parlare ?
    E del fatto che rompa sempre le scatole, forse è meglio parlarne.
    Ciao Grande. Con stima Luca

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  1. Lucca 2012, le foto | Conversazioni sul Fumetto

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