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La bontà di BAMBI

05/02/2014

Succede che ogni tanto Michele, detto “il Cacciatore”, ci inviti a casa sua, a cena.

Sì, hai fatto la foto, ora fuori dai maroni, tato.

Sì, hai fatto la foto, ora fuori dai maroni, tato.

E non è mai una cosa improvvisa. Tipo “stasera tutti a cena a casa mia”. Quella è una cosa che fanno quelli che non mangiano. Quando sei lì, tirano fuori una pentola e poi ti chiedono cosa ti andrebbe di mangiare. E aprono il frigo e vedi che hanno, nell’ordine: dei dadi liebig, ancora con le figurine, un vasetto di qualcosa che adesso ha fatto la pelliccia, ma non avendo più il coraggio di buttarlo via lo hanno spostato in fondo, una busta di affettato economico, tipo fette di culo di pecora in agrodolce, due pomodorini che si abbracciano piangendo e se ti va bene, ma proprio se sei fortunato, un vasetto di pesto alla genovese. Poi scopri che era marmellata di pesche.

“Cosa ti andrebbe di mangiare?”

Una pizza, gli fai. E te ne vai.

Con il Cacciatore, l’unico rischio che corri, quando vai a cena da lui, è sbagliare a salire la scala alla tirolese.

Vertigini dal tirolo.

Vertigini dal tirolo.

Sono scalette fatte per occupare pochissimo spazio e in un metro e dieci ti portano ad altezze di sessanta metri sul livello del mare. In pratica, delle ferrate, ma senza moschettoni.

Che devi partire con il piede giusto, perché sennò cadi.. E per la Francia…tre punti! Poi tocca agli amici del Portogallo, a salire, con la squadra della Germania che lancia degli enormi birilli di polistirolo, mentre la scaletta viene costantemente bagnata con getti d’acqua.

Ma quando arrivi in cima, c’è la saletta dei trofei che ti aspetta.

Gente che ce l'ha fatta e si bulla, nella posa del montanaro agiato.

Gente che ce l’ha fatta e si bulla, nella posa del montanaro agiato.

Una distesa di corna che farci le foto sotto, poi fai le solite battute sulle mogli, e tutti ridono se ti fai fotografare sotto quelle enormi da stambecco. C’è anche un gallo cedrone impagliato, che però, se ti fai fotografare sotto di lui, non fai mica ridere. Oppure hai una moglie ben strana.

Un appendiabiti tipo "Non aprite quella porta".

Un appendiabiti tipo “Non aprite quella porta”.

Non sono tutte corna del  Cacciatore (ahahaha e si ride, vedi com’è facile?). Molti di questi animali li ha cacciati suo padre e raccontano di un periodo della loro vita passato a Passo Resia, in Trentino, al confine con la Svizzeraustria, dove si impara che la caccia è una cosa seria, tanto che il Cacciatore è da anni un guardia parchi volontario del Parco dei Boschi di Carrega e la caccia è praticata per ridimensionare i numeri del capriolo e del cinghiale che si riproducono come conigli e qui non hanno nessun nemico naturale, tranne noi invitati.

 

Foto di corna che fanno ridere tutta Europa.

Qui sopra, foto di corna, che adesso ridono in tutta Europa.

Che una volta sono stato pure io a caccia con il Cacciatore, e bisogna fare silenzio, tipo che si bisbiglia pochissimo e si comunica a gesti e mentre ci spostiamo lungo il bordo del campo, tenendoci verso la macchia, perché le nostre sagome non si notino, pesto l’unica bottiglia di plastica accartocciata tra l’erba CRRAAANK.

Vabbè, poi il capriolo l’ha preso lo stesso, perché l’animale era venuto a vedere chi era quell’idiota che va a caccia e pesta le bottiglie di plastica accartocciate.

 

A caccia con Rat-Man.

A caccia con Rat-Man.

Ma sto divagando.

Arriva l’invito a cena del Cacciatore, la settimana prima. E per una settimana vai a pane e acqua. Che poi non lo fai, ma a pranzo del giorno stesso, ti fai giusto una scatoletta di tonno, per avere l’energia per guidare fino a casa sua. Niente altro. La parola d’ordine è “fate posto”.

Ospite d’onore, Andrea Plazzi.

E la cena ruota intorno al mondo del fumetto, perché oltre ad Andrea c’è Marcello Cavalli, c’è Franco Sclafani, il primissimo gestore della fumetteria LETTORILETTO di Parma, ci sono io e poi c’è il Cacciatore, che se non lo aveste ancora capito è lui stesso un personaggio dei fumetti. O meglio, dei cartoni animati di Rat-Man. Ma un giorno devo fare qualcosa tipo “Il bambino e il grande cacciatore”in versione Rat-Man.

Michele Ferrari. Il Cacciatore.

Michele Ferrari. Il Cacciatore.

Il tempo di salire nella saletta dei trofei e il Cacciatore ci ammonisce. “Ci sono quattro portate. Sappiatevi regolare”.

Niente antipasti. L’antipasto, lo dice il nome stesso, è “anti” pasto, cioè tende a eliminare il pasto, che ti abbuffi di tartine al sugo di fregnaccino e poi non mangi più niente.

Qui non c’è posto per gli antipasti.

Solo i primi.

Solo i secondi.

La frutta la mangiavano gli australopitechi.

Ho portato del gelato, volevo prendere tipo del gelato al limone, da fare come sorbetto, ma per un attimo ho avuto paura che me lo sputassero in faccia, la mia limonetta da suor Teodora, e ho preso la classica mattonella di crema con dentro le mandorle caramellate.

Prima di entrare, lasciamo fuori i nostri conta calorie. Quelli, e i buoni propositi sulla linea da recuperare per la prova costume della prossima estate.

L’unica prova costume sarà quella del Gabibbo.

Ancora sobri.

Ancora sobri.

E si comincia.

Pappardelle al ragù di capriolo.

Non leggete questo post all'ora di pranzo.

Non leggete questo post all’ora di pranzo.

Ce ne sono giusto due piatti a testa. Una cosa, che poi ti pare che anche la testa del cinghiale appesa ti chieda “com’èèèè?”

Fino a qui, è facile.

La scatoletta di tonno era sparita da tempo.

Ne avrei mangiato anche un terzo piatto, ma devo stare calmo, perché il fisico imbarazzante da fumettista mi svantaggia, di fronte ai professionisti seduti allo stesso tavolo.

Il primo dei tre secondi è un grande classico. Come a dire “il BEN HUR delle cene dal cacciatore”.

Capriolo con polenta.

Avrà anche il raffreddore, che "non sento i sapori", ma intanto va giù di mestolo.

Avrà anche il raffreddore, che “non sento i sapori”, ma intanto va giù di mestolo.

Commovente. Ripensi a Bambi, quando i cacciatori gli uccidono la madre e Disney ci fa un film che ogni volta la Lucy mi piange come una vite tagliata.

Quello, e la scena del Re Leone che muore Simba e quella volta là mi telefonò in lacrime mentre ero in studio : “paaaapàààààààààààà!!!!!”

Un piatto che ha il sapore della vendetta.

Ma va gustato caldo.

Con questo tegame, Andrea allaccia una relazione di quelle serie, destinate a durare, anche nel tempo.

Franco ride, Andrea festeggia, io inizio a cedere.

Franco ride, Andrea festeggia, io inizio a cedere.

E si passa all’esperimento. Cinghiale in crosta di sale, con mele cotte, marsalate, a parte.

Perché il Cacciatore non si accontenta di facili successi. Di proseguire per strade conosciute e sicure. Come un albo di TEX. No. A rischio di sbagliare, si avventura lungo rotte ispirate dal vento culinario (ahahahahah, questa faceva ridere, anche se un po’ terra-terra). E questo cinghiale in crosta di sale vale l’avventura. A mio insignificante parere, appena asciutto, ma comunque tenero e ottimamente accompagnato dal contorno di mele cotte.

Sperimentale, ma con gusto.

Sperimentale, ma con gusto.

Stavolta è il turno della testa di cervo impagliato a fare “cooom’èèèèèèèè?”

Ma si vede che fa il verso al cinghiale, per ripicca.

Pausa. Grazie a Dio, pausa. Franco, nell’attesa, stacca alcune costine da ciò che resta del cinghiale e le ripulisce con attenzione.

“Lo faccio per noia”, si schernisce. Ma credo che si stia preparando ad andare in letargo.

E il vino, non l’ho citato, ma scorre. Rosso. Schioppettino, Cacciatora, Montepulciano, nomi così.

A volte compare anche l’acqua, per educazione.

Approfitto dell’intervallo per aggiungere due cose sul nostro ospite, che oltre a essere uno tipo Beorn, è anche maestro di intaglio nel legno, scultura e bassorilievo.

Tutte cose che vi trovate a questo sito qui:

http://digilander.libero.it/michaelf/

E a parte alcuni disegni miei, omaggi all’intaglio, c’è pure un Rat-Man di legno a bassorilievo:

GH! Ma di legno.

GH! Ma di legno.

 

E ormai sono anni che insegna intaglio, ma non ci vado perchè la prima volta che ho preso in mano un coltello da intaglio mi stavo intagliando il pollice e magari anche no.

 

Il maestro, con cravatta regimental,rigorosamente intagliata nel legno.

Il maestro, con cravatta regimental,rigorosamente intagliata nel legno.

 

Fine intervallo, sentiamo i passi che salgono la scaletta tirolese, e… suspence.

Il piatto finale, la quarta portata, è quella trionfale.

Si sottrae il vassoio del capriolo ad Andrea, che non si ferma, si scusa, è più forte di lui, sta anche facendo terapia, per questa cosa che davanti al capriolo non si ferma, e arrivano i piatti.

Filetto di capriolo in salsa di cioccolato, con contorno di mirtilli rossi.

Il trionfo.

Il trionfo.

In religiosa contemplazione.

In religiosa contemplazione.

Io ho già avuto la fortuna di mangiarlo la volta precedente, alla tradizionale “cena dei caproni”, (una serata dove si disquisisce con arguzia di letteratura tardo settecentesca, peccato per i peti) e stavolta è ancora meglio della precedente.

Applauso, brindisi.

Sorpresa finale.

Biscotti di RAT-MAN. Il Cacciatore li ha fatti fare apposta dalla sua amica fornaia, che ringrazio pubblicamente, e ringrazio anche il Cacciatore per tutto.

Magia di un biscotto.

Magia di un biscotto.

La cena ha provato un po’ tutti, anche i professionisti.  Il tempo di sorseggiare del bergnolino rigorosamente fatto in casa, e si è fatta una certa. I carabinieri saranno preoccupati, che non ci vedono passare dal posto di blocco, sarà meglio andare.

Ultime chiacchiere. leo è andato.

Ultime chiacchiere. leo è andato.

Il Cacciatore ci congeda con un ultimo suggerimento sulle future produzioni ratmaniane:  dopo IL RAT-MAN ENIGMISTICO, dopo RATOLIK, manca assolutamente SMANAZZA.

E da quella sera ci sto pensando seriamente.

Pensa già a SMANAZZA.

Pensa già a SMANAZZA.

Quindi, se poi lo vedete in edicola,  non era l’alcol.

85 commenti
  1. Michele permalink

    ma data la presenza del buon Plazzi, questo pranzo sarà durato come minimo 5 giorni. XD

  2. L’ha ribloggato su Diario de una Nerde ha commentato:
    Sapevatelo! Leo Ortolani è meraviglioso.

  3. yum yum che famona ! Lo sai che con questo tuo post sarai elevato a nemico pubblico numero uno da almeno una decina di siti di veganimalisti vero ?

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