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In MEDIA stat virtus?

16/01/2015

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Questo è il resoconto di quanto successo negli ultimi due giorni.

Un pasticciaccio brutto di violazione del diritto d’autore.

A seguire, due articoli apparsi, per velocità e necessità di diffusione, sulla mia pagina facebook “leo ortolani official and gentleman”.

Giovedì 15 gennaio 2015.

Sai cosa ho fatto di recente? Ho scoperto che IL CORRIERE DELLA SERA ha preso le vignette che tanti autori italiani hanno pubblicato per solidarietà ai colleghi francesi e ci si è fatto un bel libretto da vendere a euro 4,90. E quando dico che le ha prese, intendo dire che le ha prese senza chiedere niente a nessuno.
Tipo che avete un motorino, vi girate, non c’è più. Ve lo ha preso il Corriere della Sera per farci un giro. A scopo di beneficenza, eh? Il motorino è sempre vostro.
Ora.
Io sarò anche un povero geologo che fatica a stare al mondo, ma qui si comincia a perdere il senso delle cose.
Chiedimelo. Magari ti dico di sì. Luca Bertuzzi di WOW, lo Spazio Fumetto di Milano me lo ha chiesto, se poteva usarla per esporla, gli ho detto di sì.
Lo vedi, come è semplice, quando si è tra persone educate?
Ma tu, Corriere della Sera sei venuto qui, hai preso una foto (UNA FOTO!!) di un disegno che ho messo in rete fotografandolo con il cellulare, perchè non ho lo scanner attaccato al sedere e a volte si fanno dei disegni sulla spinta emotiva, come quello, e si pubblicano in qualche modo, per fare sapere che quello che è successo ti ha colpito e molto, e tu, dicevo, Corriere dei Piccoli, vieni qui e te la prendi. Una foto. E te la stampi. A bassa risoluzione, ovvio.
Che oltretutto non è che mi fai un favore, pubblicando una foto di un mio disegno, a bassa risoluzione. Nemmeno la decenza del controllo artistico.
Nemmeno quella.
Che Luca Bertuzzi mi ha chiesto la cortesia di un file ad alta risoluzione. E gliel’ho mandato.

Ora, corriere dell sera, ti insegno come fossi mia figlia, che però lei ha otto anni, è nata nel 2006, può succedere, tu invece sei nato nel 1876, dice wikipedia, non si capisce cosa tu abbia imparato in tutto questo tempo.
Facciamo così.
Ora, uno dei tuoi redattori, magari lo stesso che si è premurato di venire a prendere le cose senza chiedermele, viene qui e si scusa. Davanti a tutti.
Mica che scrivi che “sei a disposizione degli aventi diritti”. Eh, grazie al ciuffo. Mi prendi il motorino e ora dici che me lo devo pure venire a riprendere a casa tua.
Adesso, tipo della sera, vieni qui e ti scusi per quello che hai fatto.
Tranquillo, nessuno ti sparerà. Non hai mica fatto satira.

 

Venerdì 16 gennaio 2015

 

Ammettere di avere sbagliato è sempre stata la cosa più difficile del mondo, anche per Fonzie.
Si cerca sempre di dire “sì, però…”
Lo so bene, perché in vita mia ho dovuto chiedere scusa più volte, avendo sbagliato tante volte.
E chiedere scusa è rinunciare a ogni scusa, se mi si consente il gioco di parole.

Lo stiamo insegnando da sempre alle mie figlie che, se sbagliano, devono chiedere scusa. E farlo bene. Mica “…uu’a”.
-EH?
“…UUUsa”
-NON SENTO!(alla Full Metal Jacket)
– ssssscuus.

Vabbè, le scuse più belle sono quelle che nemmeno ci aspettiamo, quando le belve vengono da noi, dopo avere fatto un capriccio inutile e per questo grosso e protratto nel tempo e appoggiando la testolina contro il nostro fianco dicono “scusa, mamma…scusa, papà…”
E sapete come si fa a insegnare a un bambino a chiedere scusa? Cominciamo noi genitori a farlo.
Quando sbagliamo. E vi assicuro che sbagliamo tante volte.
Sbagliare, SI PUO’.
Poi, però, SI DEVE ammettere di avere sbagliato.

Chiusa la parentesi di Giuffredo Stancabuoi, il pedagogo pedante, veniamo a noi.

Quello che è successo ieri è stato qualcosa che a me, personalmente non è mai successo. Di vedere, cioè, una sollevazione così imponente a sostegno di noi autori, a cui un importante quotidiano nazionale ha preso senza chiedere delle vignette, per realizzare un libro da vendere a scopo benefico.

Un fatto piccolo. E gravissimo. Perché oggi è una vignetta, domani è una striscia, dopodomani è una storia. Poi c’è il motorino, la lavastoviglie e il cane, e su, su, fino alla mia nuova action figure di darth vader : “trovo insopportabile questa lesione del diritto d’autore!”

Uno sbaglio. E come diceva quel famoso personaggio apparso in tante vignette satiriche: “chi non ha peccato, scagli la prima pietra”.

Per noi autori, è stato come se ci avessero sventrato la casa. Una casa fatta di correttezza, contratti, lavoro e diritto. D’autore, appunto.

Così, ieri ci si telefonava tra noi, arrabbiati, perplessi la maggior parte, pronti a combattere.
E voi lettori ci avete sostenuto con messaggi di solidarietà.
Ma mica due o tre.
Per dire, la mia pagina ufficiale di facebook, che come “vitalità” è simile a quella de “LA PESCA, UN HOBBY, UNO SPORT” e quando va bene raggiunge una copertura del post di 20.000 contatti, stamattina ha il contatore che segna un milione e centomila. Nemmeno avessi pubblicato la recensione di STAR WARS 7 a un anno dall’uscita.
Il post in cui protestavo per l’uso improprio della vignetta ha raggiunto (a oggi) 1.036.288 persone.
Con 12.360 condivisioni.

Per questo sostegno, che non è ovviamente solo a me, ma anche agli altri autori coinvolti, vi ringrazio. Vi ringraziamo.
E vi lascio immaginare come sia difficile, per chi ha sbagliato, chiedere scusa, di fronte a tutta questa gente.

Oggi sono uscite le “scuse” del direttore del Corriere.
Metto le virgolette perché non è venuto a poggiare la testa contro il mio fianco, dicendo “scusa, leo ortolani”.
Mi spiace, signor direttore, ma anch’io lavoro con le parole, e so quando e come scrivere per dire una cosa senza dirla veramente.
Nonostante ci sia scritto nel titolo “una precisazione e le scuse”, lei non ha colto il punto della questione. Come mai avete violato il diritto d’autore?
Ma non si preoccupi. C’è chi lo ha fatto al posto suo.

Lei si chiama Luisa Sacchi ed è la responsabile della linea libri di RCS. E quindi del libretto pubblicato.

Le racconto com’è successo, perché è semplice.
Mi arriva, ieri pomeriggio, una prima email anonimamente firmata “corriere della sera”, in cui mi spiegano le ragioni del comportamento del giornale, che era a scopo benefico e che non c’era stato tempo di raggiungere tutti in tempo, per le autorizzazioni, eccetera, eccetera, e che se gli lascio un indirizzo saranno lieti di spedirmi delle copie del libro.
Rispondo, chiedendo con chi stia avendo uno scambio di email.

E dopo un po’, si fa avanti Luisa Sacchi. Nome, cognome e pure numero di cellulare, nel caso.

Così le ho fatto la domanda. Perché avete preso una mia vignetta senza chiedermi il permesso?

Una domanda semplicissima, a cui non è invece affatto semplice dare una risposta, a meno che non si abbandonino tutte le scuse.

Non mi aspetto nemmeno una risposta.

E invece Luisa viene avanti, sapendo di avere non solo me, ma tutti che la guardano. E in un silenzio orrendo, come scriverebbe Paolo Villaggio, inizia a spiegare le cose, che la beneficenza è importante (e su questo non ci piove), che la fretta…la fretta…

Poi, nella sua lettera di risposta, è come se ci fosse uno scarto, proprio all’ultimo passaggio.
Sono vicende, quelle di questi giorni, in cui si è sempre parlato di coraggio. Il coraggio delle proprie azioni.
Così Luisa Sacchi mi scrive (cit.) :

“E’ stato un errore figlio di una situazione particolare. Comunque un errore.”

COMUNQUE UN ERRORE.

Ringrazio Luisa Sacchi per quello che ha scritto.
Vuol dire tanto.

Il resto, sono solo “scuse”.

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25 commenti
  1. Paolo permalink

    Alla fine l’onestà intellettuale viene a galla… il motorino è poi tornato o è ancora alla macchia? 🙂

    • Paolo permalink

      Intesa nel senso di ammettere di aver commesso un errore, quale che fosse la ragione…

      • Paolo permalink

        Speriamo che questo abbia insegnato, almeno a qualcuno degli attori coinvolti, un maggior rispetto per il lavoro altrui. Che poi i vertici continuino a fare orecchie da mercante… triste ma capita spesso.

        Leo, oltre a tutta la solidarietà, vorrei aggiungere che come sempre hai portato le tue ragioni in modo brillante e magnifico.
        E se posso dire un’eresia (da vecchio lettore dai tempi dell’autoproduzione spero me la passerai senza apposito rogo) scrivi ancora meglio di come disegni ! (l’ho scoperto con il libro “Due figlie e altri animali” – chiedo venia se il titolo non fosse corretto, vado a memoria perché troppo pigro per googlare)

  2. Hellbound permalink

    Che merde…prima l’articolo rubato pari pari dall’Antro Atomico, ora questo.
    Massima solidarietà Leo.

  3. Scuse, e che scuse all’ennesima scusa! Per voltare pagina Rat-man dovrebbe stenderci su il suo manto impietoso e gridare «Fletto i muscoli e sono nel vuoto»,e poi scatenare la sua rat-furia!

  4. Gaspode permalink

    Bof, che cagata han fatto… mi vien da pensare che più che la fretta la cattiva consigliera sia stata la menefreganza miscelata con un abbondante dose di ignoranza, al grido: “tanto è un disegnino brutto che anche mia figlia di 6 anni sa fare, mica se ne preoccuperà nessuno.” Come se l’espressività artistica passasse unicamente dal gusto grafico. Ma che forse, forse dico, un rat-man che espone il cartello non vale per il tratto di matita et inchiostro, che allora pure io lo potevo fare, ma sul serio, ma perche l’autore, esprime un concetto attraverso il proprio personaggio, allora è Rat-man che racconta. Con tutto il suo passato ed entroterra, con tutte le sue 100 e passa pubblicazioni, con tutti i suoi lettori ed appassionati che si immedesimeranno nel messaggio e lo condivideranno come proprio. Non è il disegno (che poi insomma, vero, la foto del disegno a bassa risoluzione non se pò sentì) ma è il modo.

  5. in effetti come scuse sono un po’ debolucce, ma è già qualcosa.
    Mi aspetto che qualcuno intervenga direttamente sul RESPONSABILE del prodotto editoriale (il direttore responsabile, appunto) facendogli capire con le “cattive” che ha fatto una porcata.
    L’Odg, la siae o chi per loro dovrebbero bastonarlo per bene. Perché menare non è mai una soluzione ai problemi, ma quando pigli un ceffone poi te lo ricordi a lungo…

    • mi correggo: ho letto ora le “scuse” sul Corriere, e direi che come scuse fanno veramente schifo.
      Anzi, le scuse non ci sono proprio.
      “Altri autori ci hanno ringraziati..”, “Abbiamo pensato che l’eccezionalità della situazione, il fatto che l’iniziativa avesse uno scopo solidale e che il giornale non ricavasse nulla bastassero a fugare ogni sospetto”, “Senza contare che a pagina 4 del volume ci siamo detti disponibili a regolare ex post ogni contenzioso”, “In tutta evidenza ci sbagliavamo”…
      Le uniche pseudo-scuse sono un copia&incolla del tweet di De Bortoli.
      Nient’altro.
      Secondo me non dovrebbe essere abbastanza, né bisogna far passare i vari autori come insensibili (Libera parafrasi del testo: “il nostro intento era generoso, sono LORO che hanno piantato in ballo questo casino”)
      ribadisco la necessità di un intervento NETTO degli organi preposti (ammesso che ce ne siano… Per togliermi il dubbio dovrei prendere roba del Corriere, pubblicarla senza chiedere il permesso e vedere cosa succede.)
      sono abbastanza schifato e deluso.

  6. L’idea dovrebbe essere sempre che una buona scusa è formata da tre parti:
    1. Mi dispiace
    2. Era colpa mia
    3. Cosa posso fare per rimediare?

  7. pandamiano permalink

    non riesco a trovare le scuse del corriere nella loro testata online: è stato scritto un articolo per informare chiunque, magari proprio gli ignari acquirenti del famoso libretto, o chiunque non bazzicasse forum, fanpage… oppure si sono rivolti solo direttamente a voi autori?

    Dovrebbero scriverlo, se non l’avessero fatto, perché, come dice giustamente qui sopra Andrea Pagani, si rischia di farvi passare per dei cinici, esosi e venali mercenari della carta! o della grafite se preferite! sicuramente NON dei DISINTERESSATI, emotivi e solidali artisti.

    Si poteva non condividere ciò che veniva pubblicato da Charlie Hebdo; tanti di noi non ne avevano neanche mai sentito parlare ma l’albetto lo si compra comunque! chi per collezionismo, chi perché pensa di fare la cosa giusta in solidarietà, chi per curiosità…

    In effetti andava chiesto il vostro parere

    -per i diritti d’autore
    -per sapere se foste d’accordo con questa iniziativa
    -perché non posso farmi portavoce di nessuno senza averne prima almeno parlato
    -perché sei un giornale di INFORMAZIONE!
    -perché senza nessun tipo di dialogo ci saranno sempre e solo incomprensioni, screzi, liti, soprusi…

    vorrei sentirle anche io queste scuse, di quelle convinte.

    Intanto, senza troppe illusioni, tutta la mia solidarietà!

    Grande Leo.

    • anche perché, magari, qualche autore potrebbe avere un contratto di esclusiva con un altro editore… come la gestisci poi questa roba!?

  8. Il Mecenate permalink

    Grave che tutta questa storia sia nata dall’iniziativa di uno dei quotidiani più letti in Italia, dal cui gruppo ci si sarebbe aspettata più professionalità e correttezza. Soprattutto quando sarebbe bastato chiedere a gli autori se fossero d’accordo o meno sull’iniziativa.

    Hai e avete tutta la mia solidarietà, per quel poco che la mia opinione possa significare e valere.

  9. cristian permalink

    non leggo piu’ il corriere della sera da un po’…forse ho fatto bene.

  10. LucaS permalink

    L’errore immagino sia stato quello di credere che nessun autore avrebbe protestato, che tutti magari sarebbero stati felici.

    Si perchè l'”errore” può essere 1 vignetta inserita per “sbaglio” o nella fretta dimenticando di chiedere il consenso, si sa su magari 100, 1 può scappare, insomma l’errore in buona fede.

    Se l’errore in realtà sono 10, se non 100 e non 1 più che errore è malafede.

    E’ il bambino che “ruba i biscotti” pensando che la mamma non se ne accorgeva, peccato che se svuoti la scatola se ne accorge eccome.

  11. Cialtroni della sera.

  12. Leo, a mio parere (e, a quanto pare, non sono il solo) voi fumettisti lesi (nei vostri diritti, s’intende) dovreste portare avanti la cosa, anche in sede giudiziaria se necessario. Che poi devolviate il ricavato in beneficenza o ve lo mettiate in tasca, sono affari vostri, dopo tutto come ha detto Giacomo Bevilacqua siete dei professionisti, e il vostro lavoro non vale meno di quello di qualsiasi altro professionista.
    Il Corriere ha fatto una cosa scorretta, apparentemente illegale, e non ha sentito il dovere di scusarsi come chiedevate (che, poi, era l’unica cosa che chiedevate). Lasciate quindi perdere il buonismo che, purtroppo, si è rivelato inutile, e a questo punto rispondete nei modi in cui la legge italiana vi consente di farlo, e date ancor più risonanza a questa battaglia.
    Suerte!

  13. Paolo (che non mi ricordo mai come ho firmato i commenti precedenti) permalink

    Beh che dire? Non leggo il corriere se non ogni tanto onlain, ed è facile farsi bello con le piume degli altri, o in questo caso, come ho sentito dire tante volte, fare i generosi coi soldi altrui. In questo caso di sicuro tanti non avrebbero rifiutato, ma bisogna chiederlo, e mandare una mail, nel mondo di internet, non è mica una cosa tanto lunga direi. O vuol dire che “per la fretta”, tipo una tesi di laurea da consegnare, sono autorizzato a prendere un bell’articolo di giornale e spacciarlo per mio? Ma io non ho capito una cosa… è citata la fonte? Quei signori del Corriere la tua (e le altre) vignette dove le han prese? Copincollate da qualche parte? Ad ogni modo…le scuse sono scuse. Chiedere perdono è altro….

  14. Se non ci fosse stato nel mezzo la questione “beneficenza”, adesso al Corriere della Sera nemmeno avrebbero fazzoletti per piangere, gli avreste portato via anche quelli con le cause che avreste tirato (giustamente) su.

    Siete stati anche troppo SIGNORI fra tutti i disegnatori….

  15. Aimè, ormai quando si mette qualcosa su internet automaticamente si pensa che diventa proprietà di tutti.
    E’ uno dei vari svantaggi di internet.
    Il copyright (alias “diritto d’autore”) su internet si dice che presto svanirà …

  16. Andrea permalink

    Cosa dice il Venerabile di questo?

    (Azzeccato chiudere il trailer con “Preparati per quello che arriverà” 😀 )

  17. E l’articolo di oggi sul ricavato del libretto sa tanto di pernacchione finale: vi siete arrabbiati, ma intanto noi diamo un fantastilione di paperdollari alla redazione di Charlie Hebdo (manco fossero terremotati) in beneficenza. E voi autori arrabbiati fate una magra figura, vi abbiamo chiesto scusa, ma avevamo ragione noi.
    Mi auguro che nessuno dia più il consenso ad iniziative editoriali legate al fumetto sul CdS.

  18. Nicola permalink

    Scusatemi, ma non riesco a trovare da nessuna parte rat-man gigante 11 e sulla data d’uscita leggo informazioni contrastanti dalla panini (15/01) rispetto al tuo sito (25/01).
    Me lo sono perso o ripasso in edicola la prossima settimana?

    Grazie ^^

  19. Vabbé, tutto giusto. Adesso glielo presti il motorino? Per un giro benefico – tipo che magari è davvero per beneficenza…O no?
    😀

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